Oggi, la storia
Martedì 24 novembre 2015 - 07:05
Sfogliando negli ultimi giorni, alla ricerca d’ispirazione per il mio contributo odierno, diversi quotidiani online, dal settimanale New Yorker ai quotidiani nazionali, dalle grandi testate tedesche a quelle italiane, i due fenomeni chiave che accompagnavano la mia lettura erano “terrorismo” e “emergenza migranti”. La domanda che mi pongo è come possa lo storico o il curatore di mostre intervenire per aiutare a meglio comprendere ciò che sta succedendo. La situazione è molto complessa e per allestire una mostra ci vuole del tempo. Al momento attuale, la cosa forse più immediata ed efficiente da fare sarebbe partire per la Slovenia e offrire il proprio aiuto nella gestione della crisi migratoria, come stanno facendo alcuni degli storici che conosco e che hanno quindi scelto di intervenire in modo diretto negli eventi che stanno per diventare storia.
Le mie letture e alcune visite guidate al museo con bambini delle elementari, mi hanno portato alla fine sulla via dei racconti per ragazzi e dei fumetti. Un mezzo che può essere molto efficiente per far capire anche ai più giovani ciò che accade nel presente. Si pensi a Persepolis di Marjane Satrapi o a Se ti chiami Mohamed di Jérôme Ruillier. Si tratta di racconti di grande forza emotiva e di impegno politico che trasportano anche molte informazioni storiche.
E a questo punto mi permetto di fare un balzo indietro di esattamente 189 anni per menzionare una favola per ragazzi che rappresenta al contempo un’allegoria della società di fine Ottocento. È il 24 novembre 1826. Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo Carlo Collodi, nasce a Firenze. Il figlio di un cuoco e di una domestica al servizio dei marchesi Ginori inizia nel 1844, all’età di 18 anni e dopo aver seguito lezioni di retorica e filosofia, a lavorare come commesso nella libreria Piatti a Firenze. È lì che entra in contatto con il mondo dei libri. Ben presto diventa redattore e comincia a scrivere recensioni e articoli. Quasi 40 anni più tardi e un po’ per gioco, sul primo numero del periodico per l’infanzia Giornale per i bambini del 7 luglio 1881, esce la prima puntata di Le avventure di Pinocchio. È la celebre storia di un burattino umanizzato nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in rapporto a ogni bugia che dice. Un racconto dal messaggio così universale che è stato, nel corso degli anni, tradotto in più di 200 lingue. Numerosi concetti e situazioni espressi nel libro sono diventati proverbiali. Ad esempio il naso lungo attribuito a chi mente o il Paese dei Balocchi per indicare un paese di Cuccagna che nasconde ben altro. Forse, anche nel mondo di oggi, sono proprio i libri per ragazzi a poter trasportare messaggi di portata universale.