
Oggi, la storia 13.05.15
Oggi, la storia 13.05.2015, 07:05
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Il 13 maggio del 1978 in Italia entrava in vigore la Legge Basaglia, dal nome dello psichiatra che l'aveva promossa. Il suo operato fu sostenuto da un'efficace campagna d'opinione. Per esempio in un drammatico e toccante reportage fotografico, Morire di classe, del 1969, il fotografo Gianni Berengo Gardin aveva mostrato l'infinita miseria dei manicomi, dove i malati erano rinchiusi e sottratti allo sguardo della società piuttosto che curati.
Con il superamento della logica del manicomio il problema della pazzia veniva finalmente impostato su basi interamente nuove e più adeguate. Al tempo stesso però tale concetto è diventato sempre più sfuggente ed elusivo, tanto che oggi a fatica sapremmo darne una definizione condivisa. Del resto la storia mostra con abbondanza di esempi come tale condizione sia stata sempre diversa a seconda delle epoche e dei Paesi, con infinite variazioni sul tema: matti, folli, lunatici, furiosi, squilibrati, dementi, forsennati, mentecatti, alienati… Chi è considerato pazzo in un periodo potrebbe non esserlo un poco prima o un poco dopo.
Pensiamo per esempio a quelle migliaia di soldati che sotto gli interminabili bombardamenti della Prima guerra mondiale avevano perso il senno: quando non furono arrestati per codardia e tradimento, e quindi portati davanti a sbrigativi tribunali militari, furono sottoposti a scosse elettriche e ad altre brutali terapie nell'intento di rispedirli quanto prima al fronte. Spesso erano accusati di simulazione: con logica involontariamente stringente si credeva che non potesse essere davvero matto chi cercava di sottrarsi alla guerra.
Oggi, a un secolo di distanza, le ragioni di questi "scemi di guerra", come venivano chiamati con crudele derisione, ci paiono perfettamente comprensibili e cristalline: chi non si sarebbe sottratto a una guerra che sacrificava migliaia di soldati per pochi metri di terra di nessuno, desolata e spoglia, infestata dai gas e ammorbata dai cadaveri?
E dunque, in conclusione, chi è pazzo, chi è sano? Ad Agrigento, terra di Pirandello (che era nato in contrada Caos), sorgeva il più grande manicomio di Sicilia, che sul frontone d'ingresso recava scritto: "Non tutti lo sono, non tutti ci sono."
Alcuni scatti di Morire di classe,1969, opera di Gianni Berengo Gardin