Oggi, la storia
Martedì 02 febbraio 2016 - 07:05
Il 2 febbraio 1491, all’età di circa 40 anni, muore Martin Schongauer, pittore e uno fra i più abili incisori su rame della scuola tedesca sulle soglie del Rinascimento. Il padre era orafo, il mestiere di quasi tutti gli artisti che lavoravano con il metallo. Originario di Augusta in Baviera, si era trasferito a Colmar. È in questa cittadina, probabilmente, che il figlio Martin nasce e trascorre buona parte della sua vita. In gioventù viaggia per istruirsi. Frequenta per breve tempo l’Università di Lipsia e visita l’Olanda e la Borgogna, dove studia i pittori fiamminghi. Conosce le opere di grandi artisti come Rogier van der Weyden e Jan van Eyck, che lo influenzano durevolmente. Nel 1470, Schongauer apre una bottega nella quale lavorerà per quasi tutta la vita. Sono pochi i dipinti rimasti, molte invece le incisioni su rame. La sua opera ha grande seguito presso i contemporanei. Influenza Albrecht Dürer e, se possiamo credere a quanto afferma Giorgio Vasari, anche Michelangelo in Italia. Dell’artista si conoscono quasi solo opere con soggetti religiosi. Tra le più suggestive si contano quelle dedicate alla Passione di Cristo, alla morte e incoronazione di Maria e all’adorazione dei Magi. Schongauer realizza più di cento piatti, tutti firmati con il suo monogramma. È uno dei primi che riesce a vendere le sue incisioni in tutta Europa. Esse vengono copiate e imitate. Servono innumerevoli volte da modello di composizione e influenzano, stilisticamente e iconograficamente, sia la produzione fiamminga che quella italiana. Schongauer introduce il tratteggio incrociato, attraverso cui riesce a dare più plasticità alle figure che rappresenta. Raggiunge un alto virtuosismo nell’utilizzo del bulino e nella resa grafica di luci e toni. Le sue opere appaiono ai contemporanei così graziose e affascinanti, che riceve il soprannome di “Martin Schoen”, “Bel Martino”.
Il suo lavoro è una sintesi tra la tradizione artistica renana e l’influsso dei grandi fiamminghi. Schongauer è una figura emblematica degli intensi processi di interscambio e transfer culturale che caratterizzano l’epoca rinascimentale. Alcune delle sue opere saranno presentate in estate al Landesmuseum di Zurigo.