Alessandro Cerino
Jukebox 900

Alessandro Cerino: no Morricone, dicevo gli altri (2./2)

di Claudio Farinone

  • 18.07.2021
  • 52 min
  • © Alessandro Cerino
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Ennio Morricone è stato il creatore di nuovi generi di colonne sonore, al pari di John Williams o Bernard Hermann: gli spaghetti western, le indagini di poliziotti corrotti e le epopee di gangster italo americani non sarebbero le stesse senza il significato e le atmosfere che le sue musiche hanno saputo conferire. Tuttavia, nel paese dell’opera, abbiamo altri grandi compositori le cui musiche vengono ricordate in tutto il mondo...ma attenzione! Secondo il nostro ospite Alessandro Cerino è possibile distinguere fra quelli che, pur essendo dei buoni compositori, hanno avuto poche intuizioni, realizzando alcune colonne sonore memorabili, quelli che hanno una vera e propria competenza da compositore anche al di fuori del cinema e, infine, musicisti in senso lato prestati occasionalmente al cinema. In questa seconda puntata ascolteremo e parleremo di brani indimenticabili che hanno avuto una larga diffusione e successo internazionale ma che, tuttavia, sono stati scritti da compositori che vengono ricordati soprattutto per pochi temi o addirittura per uno soltanto. E in alcuni casi vedremo anche che, tutto sommato, la loro forza è relativa soprattutto a un particolare genere musicale. Scenario ben diverso è quello di un compositore come Riz Ortolani, capace di scrivere un brano melodico, uno dal carattere jazzistico, che apprende la grande lezione di Stan Kenton e altri profeti del cosiddetto progressive jazz ma anche da orchestrazioni e scenari di musica contemporanea. E a proposito del grande Riz: sapete quale fu la sua ultima intervista? In esclusiva per i soli ascoltatori di Rete Due, Alessandro Cerino ci offre alcuni stralci di un documento dove lo stesso Ortolani racconterà come sono nate alcune opere che fanno parte della storia del cinema degli anni Settanta. E che ruolo ha avuto in quegli anni il flauto basso di Gino Marinacci, musicista oggi quasi dimenticato? E perché molti credono che quell’effetto di voce nel flauto, detto anche spite flute, utilizzato nella colonna sonora de Il Dio serpente fu introdotto da Jan Anderson quando in realtà fu scoperto anni prima da un geniale polistrumentista americano? Questo e altro ancora in questa ghiotta puntata di "Jukebox 900", in compagnia dell’estroso musicista napoletano

Prima emissione domenica 18 aprile 2021

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