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A partire dal 1960, con la definitiva affermazione del jazz “modale” - ovvero quella corrente della musica di origine afroamericana che partiva come risposta al be-bop di matrice iper-strutturata armonicamente, per approdare a un jazz più “libero” a livello espressivo - ecco che si fa strada la possibilità di comunione/contaminazione con le musiche tradizionali di matrice extra-europea anch’esse polarizzate sulla modalità. Un modo di concepire la musica più a livello “orizzontale” (attraverso melodie ed esposizioni tematiche lineari) che “verticale” (strutturato su continui cambi armonico-accordali) che, proprio per le sue qualità intrinseche, sfocia spesso e in modo più che naturale nella pratica improvvisativa. Questo piccolo viaggio musicale, in un repertorio altrimenti piuttosto vasto, prende in esame l’interazione tra quel tipo di jazz (e derivati) con la musica indiana tradizionale, di provenienza principalmente classica, sia “hindustana” (nord) che “carnatica” (sud).
Giovanni Venosta, pianista e compositore, insegna al corso di laurea di Musica per Immagine alla Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado” di Milano, tenendo anche seminari sull’argomento in accademie universitarie italiane e al CISA di Locarno.
Prima emissione domenica 17 gennaio 2021
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