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Cosa accadde il giorno successivo all’emanazione del decreto che impedì ai musicisti ebrei di esibirsi nelle sale da concerto?
Attraverso la ricca testimonianza di Etty Hillesum (1915-1943), scrittrice ebrea olandese e al circolo musicale intorno a suo fratello Mischa, è possibile riportare alla luce schegge del fermento culturale nella Amsterdam dei primi anni 30 e in controluce frammenti di storia e cultura europea.
Etty Hillesum è, infatti, una testimone particolare della Shoah: sa che altri parleranno del male che stanno vivendo soffermandosi sui suoi particolari terrificanti, ma a lei interessa parlare d’altro, vuole raccontare la sua esperienza di giovane donna in quel momento, e quindi raccontare ciò che accade nel suo contesto più prossimo, scrivere della ricerca esistenziale che sta conducendo.
Mischa Hillesum, suo fratello è un talentuoso pianista la cui carriera pubblica si interrompe con l’emanazione delle leggi razziali e prosegue fino a quando possibile nel salotto di casa che ospita i suoi concerti e di altri musicisti della sua cerchia e di cui Etty racconta nel “Diario”.
Saul Beretta, al microfono di Claudio Farinone, ci accompagna in un percorso nella musica che ha caratterizzato quegli incontri.
Saul Beretta inventore musicale, direttore creativo di Musicamorfosi, autore di testi e musica, produttore artistico, autore radiofonico, promotore e agitatore di insolite iniziative musicali. Nel 1998 accanto alla sorella Gemma comincia un viaggio di esplorazione dei diari di Etty Hillesum allora non ancora integralmente tradotti in italiano per riportare alla luce la relazione tra fratello e sorella nel connubio tra musica, parola e esperienza di vita nell’approssimarsi della fine.
Prima emissione domenica 10 maggio 2020
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