Quilisma

Ars Subtilior firmata Mala Punica

di Giovanni Conti

  • 22.06.2014, 12:00
Simone Martini, Musici (dettaglio dall'affresco della Vestizione di San Martino), Basilica inferiore di Assisi
  • Wikipedia

15.06.14 Prima parte
Primo dei due appuntamenti che hanno come protagonista Pedro Memelsdorf e l’ensemble Mala Punica da lui diretto. La musica che ascolteremo è quella desunta manoscritto 117 conservato nella Biblioteca comunale di Faenza, una raccolta di variazioni strumentali su modelli polifonici francesi ed italiani della fine del Trecento e primi del Quattrocento. In essa molta è la musica liturgica; tre diverse messe, un Kyrie isolato, due Benedicamus Domino e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell’Ufficio del Vespro: un mottetto sacro, l’inno Ave maris stella, tre intonazioni del Magnificat e una parodia forse corrispondente alla sua doxologia finale. Il risultato è molto suggestivo e senz’altro innovatore: i cantori della Schola – portatori dei sacri testi – vengono così contornati dal virtuosismo delle diminuzioni, quasi si trattasse delle splendide iniziali di un codice miniato di cui Faenza 117 ci mostra (solo) le straordinarie filigrane.
Giovanni conti

22.06.14 Seconda parte
Secondo dei due appuntamenti che hanno come protagonista Pedro Memelsdorf e l’ensemble Mala Punica da lui diretto. La musica che ascolteremo è quella desunta manoscritto 117 conservato nella Biblioteca comunale di Faenza, una raccolta di variazioni strumentali su modelli polifonici francesi ed italiani della fine del Trecento e primi del Quattrocento. In essa molta è la musica liturgica; tre diverse messe, un Kyrie isolato, due Benedicamus Domino e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell’Ufficio del Vespro: un mottetto sacro, l’inno Ave maris stella, tre intonazioni del Magnificat e una parodia forse corrispondente alla sua doxologia finale. Il risultato è molto suggestivo e senz’altro innovatore: i cantori della Schola – portatori dei sacri testi – vengono così contornati dal virtuosismo delle diminuzioni, quasi si trattasse delle splendide iniziali di un codice miniato di cui Faenza 117 ci mostra (solo) le straordinarie filigrane.
Giovanni Conti

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