Jan van Eyck, "Ritratto di uomo con turbante rosso" (1433, suo possibile autoritratto), National Gallery di Londra
Voci dipinte

Jan van Eyck

di Monica Bonetti

  • 19.04.2020
  • 58 min
  • Wikipedia
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Nelle pagine a lui dedicate nel suo "De viris illustribus" Bartolomeo Facio a metà del ‘400 lo definisce "Nostri saeculi pictorum princeps iudicatus est" e in effetti Jan van Eyck è stato considerato da subito primo tra i pittori del suo tempo.

Pittore e di corte e diplomatico, nato attorno al 1390 nell’allora principato di Liegi e morto a Bruges nel 1441, la sua vita è avvolta nel mistero e se ne hanno poche notizie certe, ma quello che invece è chiarissimo è il ruolo di grande innovatore che ha rivestito per le arti visive e in particolare per la pittura fiamminga. A lungo gli si è attribuita ad esempio l’invenzione della pittura a olio. In realtà era una tecnica già conosciuta ma quello che van Eyck fa è perfezionarne l’utilizzo con fissativi che consentono un’asciugatura più rapida dei colori e quindi un maggiore controllo dell’artista sul suo lavoro. Il risultato è quello di una brillantezza che fa risaltare ancora maggiormente la cura del dettaglio da miniaturista di van Eyck e la si può ammirare in particolare in uno dei capolavori di questo artista il polittico dell’Agnello Mistico realizzato insieme al fratello Hubert e protagonista di Una rivoluzione ottica, mostra evento in programma in Belgio al MSK di Gand fino al 30 aprile.

Di van Eyck e delle Fiandre del suo tempo "Voci dipinte" parla questa settimana con gli storici dell’arte Frédéric Elser (università di Ginevra) e Stefano Zuffi.

Prima emissione 15 marzo 2020

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