Sordi e deboli d’udito, tra apparecchi acustici e opportunità professionali, La consulenza 06.10.16
La consulenza 06.10.2016, 16:00
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Il tema di oggi è dedicato alle persone con problemi d'udito –sono circa 70 milioni i sordi al mondo- e soprattutto al fatto che il loro modo speciale di comunicare è spesso il più grande ostacolo al mercato del lavoro che è per molti versi “sintonizzato” con le possibilità delle persone udenti; in effetti, anche a parità di qualifiche, una persona sorda non ha le stesse opportunità di una persona udente. Il tasso di disoccupazione tra i sordi è di circa il 10%, vale a dire tre volte tanto quanto quello delle persone udenti. Le ragioni sono molte. Una di queste è la mancanza di interesse per la cultura dei sordi, per il loro modo di comunicare o semplicemente la paura di rapportarsi a loro. I sordi raramente vengono tenuti in considerazione sul piano professionale e anche sul piano istituzionale i sordi non beneficiano di un grande sostegno. Ad esempio, presso gli uffici di collocamento, spesso vengono proposte delle attività meno interessanti e soprattutto non adatte alle esigenze delle persone sorde nonostante le loro qualifiche professionali siano comparabili a quelle degli udenti. Per questo motivo, la Giornata della Lingua dei segni di quest'anno, che ha avuto luogo lo scorso 24 settembre, è stata dedicata alla parità nel diritto al lavoro. Ne parliamo nella trasmissione odierna, soffermandoci anche su come si può ovviare alla sordità; in effetti se l’udito cala e non si sente più come prima, a causa dell’età o di un’audiolesi per una professione usurante, serve quasi sempre un apparecchio acustico o una protesi. I prezzi di questi apparecchi possono essere alti ma variano molto tra un modello e l’altro; allora quali scegliere per le proprie necessità ed esigenze? L’AVS e L’AI rimborsano solo una parte dei costi, il resto va pagato di tasca propria: quanto si deve spendere ed investire per un apparecchio acustico? Come occorre rapportarsi con una persona sorda? Quali sono le possibilità che hanno dei genitori udenti di avvicinare i bambini sordi alla lingua dei segni? A queste e ad altre domande sulla lingua dei segni e sugli apparecchi acustici rispondiamo nella consulenza odierna.
Ospiti:
Cinzia Santo, collaboratrice dell’Associazione Ticino e Moesano per persone con problemi d’udito (ATiDU)
Désirée Haupts, responsabile Media e Comunicazione per la Svizzera italiana della Federazione Svizzera dei Sordi (SGB-FSS)
Laura Sciucchetti, giovane donna sorda e collaboratrice della SGB-FSS
Giancarla Calitri, interprete
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703646