Nei licei del canton Ticino si sono formate a fatica le classi di latino e greco. Il calo degli studenti nell’indirizzo classico non è una novità, ma la lenta erosione del numero degli allievi rischia di ridurre l’offerta per l’apprendimento delle lingue antiche. Fra le ragioni dello scarso interesse per il greco e il latino vi è anche la “concorrenza” fra la formazione umanistica e quella scientifica, dove quest’ultima viene preferita perché sembra garantire prospettive migliori, anche se non è sempre così vero. Ne parliamo con Daniele Sartori, capo della Sezione dell'insegnamento medio superiore del DECS del canton Ticino e Lucia Orelli Facchini, docente di greco e latino al liceo di Bellinzona e vicepresidente della Delegazione della Svizzera Italiana dell'Associazione italiana Cultura Classica (AICC).
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