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Millevoci

La convivenza della popolazione in Svizzera tra apertura e distanza nei confronti di singoli gruppi

Con Antonio Bolzani

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  • 2.11.2017
  • 54 min
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Da un'indagine sulla convivenza in Svizzera, realizzata dall'Ufficio federale di statistica (UST) per la prima volta nel 2016, emerge che il 36% della popolazione ha dichiarato di potersi sentire disturbata dalla presenza di persone percepite come diverse, ad esempio a causa della nazionalità, della religione o del colore della pelle. Tuttavia, nel complesso la popolazione dimostra tolleranza: la maggioranza è a favore della concessione di maggiori diritti agli stranieri. Il 66% delle persone riconosce che il razzismo è un problema sociale di rilievo e il 56% ritiene che l'integrazione dei migranti nella società sia soddisfacente.

La Svizzera è caratterizzata dalla presenza di più gruppi sociali e da una grande diversità di appartenenze. Ad esempio, si contano più di dieci comunità religiose principali e oltre 190 nazionalità. Per la società, questa diversità costituisce al tempo stesso una ricchezza e una grossa sfida per la convivenza. Di questa indagine dell'UST che contribuisce a valutare lo stato della convivenza in Svizzera e che è stata pubblicata lo scorso 10 ottobre ci occupiamo nella puntata odierna, focalizzando l’attenzione sia sull’apertura sia sulla distanza della popolazione nei confronti di singoli gruppi.

I nostri ospiti si soffermano sui motivi per cui la differenza può essere fonte di disturbo per la popolazione; sul perché una minoranza si sente minacciata dagli stranieri; sulla tolleranza e sulla concessione di diritti per gli stranieri; sulla cristallizzazione delle tensioni attorno a gruppi specifici; sulle ragioni per cui la nazionalità resta la principale causa di discriminazione tanto che, sempre nel 2016, il 27% della popolazione ha affermato di aver subito, nel corso degli ultimi cinque anni, almeno una forma di discriminazione riconducibile all'appartenenza a un gruppo; e sul riconoscimento del razzismo come un problema sociale di grande importanza che implica l’adozione di ulteriori misure, anche se il 56% delle persone interpellate ha affermato, come scritto sopra, che l'integrazione dei migranti nella società svizzera è soddisfacente. Di integrazione, discriminazione, razzismo e convivenza e della varietà di culture, lingue e religioni presenti in Svizzera ci soffermiamo nel programma odierno.

Ospiti:
Attilio Cometta, responsabile del Servizio per l’integrazione degli stranieri del Dipartimento delle istituzioni
Marino D’Ignazio, musulmano residente a Lugano
Giuseppe Zois, giornalista e scrittore
Sandro Cattacin, professore ordinario di sociologia dell'Università di Ginevra dove dirige l'Istituto di Ricerche Sociologiche
Constant Nangbayadé Aharh, presidente della Comunità africana del Ticino

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