Leonardo da Vinci: Uomo vitruviano, 1490 ca.
Millevoci

L'opera e la figura di Leonardo a 500 anni dalla morte

Con Nicola Colotti

  • 30.4.2019
  • 53 min
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  • Società

In questi giorni si ricordano i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci morto in Francia ad Amboise, nella regione dei Castelli della Loira, il 2 maggio 1519. Molte sono le occasioni di rievocazione e di approfondimento della figura e dell'opera dell'artista, ingegnere, inventore, umanista toscano nato ad Anchiano in Vinci il 15 aprile 1452.

Mostre, articoli di stampa, libri e documentari cercano di restituire l'ampiezza e la complessità della sua instancabile opera e del suo peregrinare tra Italia, Francia e probabilmente Svizzera italiana. Già, perché appare ormai sempre più probabile che Leonardo si occupò personalmente del progetto e dell'edificazione del rivellino del Castello visconteo di Locarno, ancora oggi visibile tra gli edifici circostanti nella parte storica della città. Le fortificazioni architettate da Leonardo così come le sue macchine da guerra rappresentano quella parte "concreta" ed inventiva così apparentemente lontana dalla delicatezza di certe sue opere pittoriche a cominciare dalla più nota, La Monna Lisa o Gioconda, che è forse il più famoso quadro al mondo. Ma è il disegno l'altra inarrivabile maestria di Leonardo che lascia stupiti per l'essenziale perfezione spesso appena abbozzata, incompiuta. Molte delle opere che Leonardo ha iniziato sono infatti rimaste incompiute o menomate da scelte di tecniche non risolutive, a cominciare dalla famosa Battaglia di Anghiari nel Salone oggi dei Cinquecento a Firenze o la monumentale statua equestre dedicata a Francesco Sforza.

A cinque cento anni dalla morte però ci colpisce ancora e sempre la delicatezza del suo tratto, la forza espressiva della sua arte, la sua curiosità enciclopedica verso la natura e l'essere umano, l'inesauribile inventiva di questo vero umanista del suo tempo, che prima di essere un "genio" (definizione nata in epoca romantica) è un rappresentante emerito del suo tempo e del nostro.

Ospiti:
Marino Viganò, storico, autore del saggio “Leonardo a Locarno. Documenti per una attribuzione del «rivellino» del castello 1507” (Ed. Casagrande 2009)
Pietro C. Marani, Presidente dell’Ente Raccolta Vinciana, docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea al Politecnico di Milano e di Storia dell’arte del Rinascimento all’Università Cattolica
Claudio Giorgione, curatore di Arte & Scienza per il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
Annalisa Alphandery, giornalista, nostra collaboratrice da Roma e Firenze

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