Tags: Ruggero Glaus, generazione, giornalisti sportivi, RSI, Ostinelli, fedele, presenza, 2011B
“L’ultimo di una generazione di giornalisti sportivi”. Con queste parole semplici e autentiche il collega Sergio Ostinelli (altra voce storica) ha reso omaggio nei giorni scorsi alla lunga e fedele presenza ai microfoni della RSI di Ruggero Glaus, che dopo oltre trent’anni di attività lascia le trincee dello sport raccontato alla Radio. Con l’avvento delle nuove tecnologie la cronaca sportiva si è certo arricchita e ampliata, ma il sapore della narrazione radiofonica – quella di chi racconta a chi ascolta e non vede – rimane intatto. Potere dell’immaginazione e fascino della Radio. Ruggero Glaus dell’immaginazione ha voluto allargare i confini: dalla cronaca istantanea dell’evento, alla narrazione mediata dalla scrittura letteraria. Fare il giornalista sportivo - insegnavano i grandi vecchi di questo “mestiere” - significa raccontare anche il lato umano del gesto agonistico. E scrivere racconti può essere un modo per ritrovare quella umanità che ci portiamo dentro nella memoria, attraverso luoghi che ci sono cari. Come il Mendrisiotto al quale Ruggero Glaus è legato da amore incondizionato.
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