Di sé, nella sua autobiografia ha scritto: “Sono nato a Roma in via XXIV Maggio il 12 agosto 1921 a pochi passi dal Quirinale e dalle statue dei Dioscuri". Vale a dire la Roma papale accanto a quella imperiale. Così lo studioso e storico dell'arte Federico Zeri tracciava i suoi confini culturali in funzione del proprio profondo amore per l'arte e l'antichità classica. Zeri fu un viaggiatore instancabile, con una grande passione per l’archeologia del Mediterraneo, ma fu anche consulente di grandi musei, collezionista e un polemista irriverente, caratteristica che ne fece anche un personaggio televisivo (nel 1984, a favore delle telecamere del telegiornale, senza alcuna esitazione, delle teste ritrovate a Livorno e attribuite ad Amedeo Modigliani disse: “So’ du’ paracarri”).
A cent’anni esatti dalla nascita, Federico Zeri lo abbiamo ricordato con una collega e amica di lungo corso. Anna Ottani Cavina, professoressa di Storia dell’arte italiana alla Johns Hopkins University (nella sede di Bologna) e professore emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di Bologna.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/702727