La cultura nel Locarnese tra Otto e Novecento
Storia 19.01.2015, 12:35
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Dopo il declino dell’epoca balivale, segnata dal governo dei Cantoni sovrani, e la nascita del Cantone Ticino nel 1803, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, il Locarnese vive una vera e propria rinascita culturale che porterà la regione a competere con i maggiori centri grazie alla presenza di figure di primo piano della cultura europea; dall’anarchico russo Bakunin al compositore Ruggero Leoncavallo, dalla baronessa Antoinette de Saint Léger allo storico dell’arte Jakob Burckhard, sino all’esperienza originale del Monte Verità. Come convivono dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Quaranta del Novecento due culture: quella autoctona in cerca di una via per sprovincializzarsi (da Giovanni Serodine a Filippo Franzoni) e quella internazionale, innovativa e orientata alle avanguardie?
A queste e ad altre domande cerca di rispondere Renato Martinoni, professore di letteratura italiana all’Università di San Gallo, nel recente saggio La cultura locarnese tra Otto e Novecento pubblicato recentemente da Salvioni.