La Champions incorona il Chelsea

La terza finale tutta inglese della storia della Champions League ha premiato il Chelsea. Nell'ultimo atto di scena a Porto, e con presenti più di 16mila spettatori, i Blues hanno contraddetto i pronostici e sconfitto di misura per 1-0 il Manchester City. Dopo una prima, breve, fase di sostanziale equilibrio in cui i ritmi sono stati piuttosto compassati, la contesa si è sempre più resa interessante: prima Werner e poi Mahrez si sono creati delle ghiotte occasioni per sbloccare la partita.

Il Chelsea ha preso fiducia e, sostenuto dalla tifoseria presente in loco, ha iniziato a scardinare la resistenza dei Citizens. La formazione di Guardiola, messa sotto pressione, non è più riuscita ad imprimere la propria supremazia ed ha incassato l'unica rete del match. Rimasti orfani di Thiago Silva, i Blues hanno perfettamente orchestrato un'azione dal portiere permettendo ad Havertz di firmare la sua prima marcatura in Champions proprio nella finale, come già successo a Gündogan nel 2013.

Nella ripresa Foden e compagni hanno cercato di innalzare la rapidità di circolazione della palla e prendersi le redini della partita, ma sottoporta sono mancate freddezza e precisione. La compagine di Tuchel ha confermato la propria solidità difensiva (decisiva la chiusura di Azpilicueta) e reso la manovra del City - poi senza un fin lì impalpabile De Bruyne - piuttosto impallata. La squadra di Manchester non è più riuscita ad affondare il colpo e riequilibrare i conti, terminando con una conclusione di Mahrez finita di pochissimo sopra la traversa.