Calcio

La sosta per ripartire. Con Tami

L'editoriale di Armando Ceroni sulla crisi del Lugano

  • 1 ottobre 2017, 22:04
  • 8 giugno 2023, 11:27
Pier Tami

Un momento nerissimo

  • Keystone

di Armando Ceroni

L’Europa fa girare la testa, ma anche girare le scatole. È bella da morire, ma brutta da gestire. La storia insegna che tutte, grandi comprese, faticano a gestire Europa e Campionato. Figuriamoci le piccole come il Lugano, che sta spremendo gambe, testa e tutto quanto fa energia, in un doppio impegno che non può reggere. Come era prevedibile. Brillare su tutti i fronti è impossibile, più probabile crollare di qua e di là. È quello che è capitato oggi al peggior Lugano della stagione. Stanco. Vuoto. Incapace di fare quello che aveva sempre fatto anche nelle precedenti sconfitte. Un crollo che tutto è fuorché sorprendente. I bianconeri hanno raschiato il fondo del barile e le due settimane di pausa, dedicate alla Nazionale, sono, nel marasma, la cosa migliore che potesse capitare ad una squadra che ha assoluto bisogno di ricaricare le pile. Dapprima con tre giorni di riposo assoluto. Poi con la ripresa degli allenamenti e obiettivi dichiarati: spazzare via dubbi ed incertezze e ritrovare una condizione psico-fisica accettabile.

Intanto, in prima assoluta, oggi il presidente Angelo Renzetti non ha rilasciato dichiarazioni. E per la prima volta non si capisce cosa gli frulli in testa, anche se la presenza di Ciriaco Sforza al Letzigrund lascia spazio a una, dieci, cento illazioni. Ma colpi di testa questa volta sono vietati, perché ripartire senza Pier Tami sarebbe anche peggio.

Il servizio con Davide Mariani (Rete Uno Sport 02.10.2017, 07h30)

RSI Calcio 02.10.2017, 10:37

Ti potrebbe interessare