Calcio

Non chiamatele "Mister"

Sono 7 le panchine in mano ad allenatrici donne

  • 12 giugno 2015, 17:00
  • 7 giugno 2023, 09:38
Martina Voss-Tecklenburg

La selezionatrice delle rossocrociate Martina Voss-Tecklenburg

  • Keystone

dall'inviato a Vancouver Severino Piacquadio

Possiamo pensare a una svolta epocale, e cioè la presenza più marcata e regolare di donne allenatrici alla guida di squadre maschili? Difficile a corto termine, malgrado il crescente livello di competenza delle coach. In Italia nel 1999 Carolina Morace resistette per due mesi alla guida della Viterbese, squadra dell'allora Serie C. Si occupò della preparazione estiva, e diresse la squadra per le prime due partite di campionato, una vinta e una persa. Poi si dimise. In Francia Corinne Diacre, ex capitana della nazionale francese, ha appena portato a termine la prima stagione alla guida di una squadra di Ligue 2, il Clermont Foot 63, piazzandosi a metà classifica. Prima di lei il presidente aveva scelto un'altra donna, la portoghese Helena Costa, che a ridosso del campionato aveva però rinunciato.

Questa notte a Vancouver sulle panchine di Svizzera e Ecuador ci saranno due donne a sfidarsi. Martina Voss-Tecklenburg e la giovanissima Vanessa Arauz, 26 anni. Al Mondiale femminile, su 24 squadre, 7 hanno un'allenatrice. Un passo avanti significativo. Possiamo pensare, dunque, che in futuro le migliori coach possano arrivare ad allenare squadre maschili professionistiche, esattamente come le donne arbitro sono arrivate qua e là a imporsi come direttrici di gara ai massimi livelli? L'esperienza di Corinne Diacre farebbe pensare di sì.

Martina Voss-Tecklenburg, esprimendosi sul tema, ha sottolineato come a lei in fondo non interessi se a questo Mondiale ci siano 1, 5, 10 o 24 allenatrici donne, a simboleggiare l'emancipazione in panchina o le quota rosa. Giustamente la coach delle elvetiche non giudica se stessa, o una collega, dal genere. Il giudizio è solo sulle capacità. Dunque ci possono essere bravi allenatori o modesti coach. Altrettanto vale per le donne. Quindi, abituiamoci a pensare che il loro numero possa a medio termine aumentare anche nel calcio professionistico maschile. Sempre che i dirigenti abbiano il coraggio di osare.

Il commento di Severino Piacquadio (Rete Uno Sport 12.06.2015, 17h30)

RSI Calcio 12.06.2015, 17:41

Mondiali femminili, il servizio su Vancouver (Telegiornale 12.06.2015, 20h00)

RSI Calcio 12.06.2015, 23:14

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