Ciclismo

Froome, l'incantatore di serpenti

Il leader è crollato quando nessuno se lo aspettava

  • 13 luglio 2017, 21:19
  • 8 giugno 2023, 08:55
Chris Froome

Lo sconfitto

  • Reuters

di Giancarlo Dionisio

Ha perso 22" in 350 metri. È rimasto sui pedali quando Fabio Aru, nuova maglia gialla, e Romain Bardet, vincitore di tappa, lo hanno attaccato là dove le pendenze facevano male. Chris Froome è ancora lì, in classifica generale, a 6" dal Cavaliere dei Quattro Mori, e comunque con tutti gli altri alle sue spalle. Eppure il finale della prima tappa pirenaica potrebbe lasciare il segno: per la distanza, 215 km, per il ritmo elevato e per consapevolezza di una sua riscoperta vulnerabilità .

Chi lo avrebbe immaginato? Neppure il più ottimista dei suoi rivali. Gli attacchi di Aru e Bardet erano infatti finalizzati alla vittoria di tappa, non certo ad una rivoluzione. E questo perché il Team Sky si era dimostrato un autorevole padrone della corsa. Sembrava di essere in un Truman Show, dove i ruoli erano scritti da una regia superiore. Gli uomini col casco giallo avevano infatti nascosto magistralmente le fragilità dell'ingegner Froome. Un numero di alta scuola, paralizzante, all'insegna del: "non fatemi incazzare altrimenti vi trafiggo".

Invece no, il re del Tour era in difficoltà e nessuno lo aveva capito. Il finale? Un colpo di scena, che modifica sensibilmente le prospettive della Grande Boucle, a partire dalla seconda breve tappa pirenaica che si staglia all'orizzonte con tutte le sue insidie, con tutte le sue promesse.

Le dichiarazioni di Fabio Aru (Rete Uno Sport 14.07.2017, 07h00)

RSI Ciclismo 14.07.2017, 09:03

Legato alla diretta della 12a tappa del Tour de France

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