Ciclismo

Si è spento Remo Pianezzi

Il ciclista ticinese era gregario di Hugo Koblet

  • 11 gennaio 2015, 14:18
  • 7 giugno 2023, 03:23
Remo Pianezzi

Con la foto di capitan Koblet

  • Ti-Press

di Flavio Beretta

Se n’è andato in silenzio con la modestia che lo sempre distinto Remo Pianezzi, "ul Remu”, classe 1927, uno dei più importanti corridori ticinesi degli anni 50. Remo Pianezzi di Rivera, portacolori del VC Lugano, si impose, per la prima volta da dilettante nel 1949, a 22 anni, nel Gran Premio Kaloderma, fece poi seguito la vittoria al Giro del Mendrisiotto. Da citare, sempre fra i suoi successi da dilettante, nel 1950, i campionati di Zurigo, una classica di ben 218 km: in quell'occasione il successo ticinese fu completato da una doppietta luganese anche negli juniores, dove s’impose un compaesano di Pianezzi Dante Cattani, davanti a Fausto Lurati,pure lui passato in seguito fra i professionisti.

Nel 1951, con la maglia rossocrociata, il corridore di Bironico conquistò un eccezionale quarto posto ai Campionati Mondiali dei dilettanti di Varese, completando cosi il successo svizzero che vide la vittoria nei professionisti di Ferdinando Kubler. Questo risultato lo spinse ad affrontare la carriera di professionista. Dopo un debutto nelle file della Tebag di Kubler, divenne in seguito il gregario per antonomasia di Hugo Koblet. Dal 1952 al 1957 Pianezzi fu professionista serio e affidabile, la sua carriera, dopo aver preso parte alle maggiori competizioni internazionali si chiuse nel 1957. Nel suo palmares da “pro”, quattro vittorie: Giro del Nord Ovest, Tour du Barrage, Giro del Lemano e Criterium di Nyon. Attaccata la bici al chiodo, Remo Pianezzi aprì, in val di Blenio un ristorante, non trascurando lo sport, fu, infatti, buon calciatore e ottimo boccista.

Si è spento Remo Pianezzi

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