cinema e tecnologia

Tilly Norwood è l’attrice più odiata di Hollywood

Non si tratta di un’attrice in carne e ossa, ma di IA. Un progetto che ha provocato la levata di scudi del sindacato degli attori

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Di: Red./MrS 

Appena nata è già antipatica a molti, Tilly Norwood. Che poi, per carità, senza dubbio le critiche non la toccano. Non è emotivamente fragile. A dirla tutta, non ha proprio emotività.

Tilly Norwood, infatti, non è umana. È un’attrice generata dall’intelligenza artificiale creata dalla società Particle6 dell’attrice e comica olandese Eline Van der Velden, che ha creato anche una pagina Instagram completa di prove di ripresa.

Non è la prima volta che si parla di attori digitali, ma la reazione del sindacato degli attori hollywoodiani è stata veemente: Norwood «non è un’attrice, ma un personaggio generato da un programma informatico che è stato addestrato grazie al lavoro di innumerevoli artisti professionisti», recita un comunicato diffuso dalla SAG-AFTRA. Al coro di critiche si sono unite personalità come Whoopi Goldberg e Emily Blunt.

Si tratta solo dell’ultimo capitolo delle frizioni tra lavoratori umani e progresso tecnologico, senza dubbio non sarà l’ultimo: come sarà il cinema del futuro, lo scopriremo solo vivendo.

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