Un fenomeno in tutti sensi. Phanee de Pool, cantante biennese, con il suo nuovo album “Algorythme” ha vinto in Francia il prestigioso trofeo “Georges Brassens”.
Musicista autodidatta, ex poliziotta, Fanny Dierksen, in arte Phanee de Pool, nel 2016 scrive la sua prima canzone e lascia tutti a bocca aperta. Otto anni dopo è in tour col suo terzo album.
Alla RSI racconta l’emozione di aver vinto il “Georges Brassens”. Dice: «È come se avessi vinto la coppa del mondo, con tre gol di scarto, da sola in campo. È la prima volta che vinco un premio e in più a Sète dove Bressens è nato..,».
Dove vuole arrivare Phanee de Pool? « All’Olympia. È il mio sogno da sempre, suonare all’Olympia di Parigi, essere davanti alla locandina e farmi un selfie e spedirlo a mia madre...anche se immagino lei sarà sicuramente là con me».
Il suo è un genere inventato, fatto di versi che nel suo nuovo album vengono esaltati da un’orchestra. Dice: «Ho incontrato Etienne Champollion in Francia nel 2019 e grazie a questa collaborazione è nato l’arrangiamento sinfonico che si trova nell’ultimo album».
E ancora: «Dal momento in cui mi metto in costume di scena, ho una sicurezza che non ho nella vita di tutti i giorni, divento un personaggio, una caricatura, ed è vero che questo mi fa fare cose molto strane a volte...»
Istrionica, vulcanica, eclettica, un misto fra Stromae e Caterina Valente - mostri sacri permettendo - ha in serbo altre sorprese».
È vero che a novembre uscirà un suo libro? «Come fa a saperlo? Non lo abbiamo ancora comunicato... È vero, forse, se riesco a finirlo visti tutti i concerti...». Ma è Fanny Dierksen o Phanee de Pool a scriverlo? «Phanee de Pool, Fanny Dierksen ha bisogno ancora di un po’ di tempo…».