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Camilla Sparksss: il musicista oggi è come un coltellino svizzero

Tre nuovi singoli per l’artista cresciuta in Canada, confrontata con un sistema che cambia rapidamente, in cui saper scrivere e suonare canzoni non basta più

  • Ieri, 11:02
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  • Keystone
Di: Red. 

Barbara Lehnhoff è musicista, compositrice, regista, videoartista. In una parola: artista. I suoi progetti musicali sono il gruppo indie rock Peter Kernel e Camilla Sparksss, l’alias con cui si esibisce in qualità di solista. Oltre a ciò, assieme ad Aris Bassetti (chitarrista di Peter Kernel) gestisce l’etichetta On the Camper. 

Come Camilla Sparksss il suo modo di esprimersi è fisico, viscerale. Sul palco fonde elettronica, istinto e identità in modo estremamente naturale e diretto.

Nell’ultima puntata di Neo, Sandy Altermatt ha conversato con lei di identità artistica, linguaggi ibridi e di come si possa restare autentici in un sistema che cambia velocemente. Prima, però, ha cercato di scoprire qualcosa di più sulla sua infanzia:

«Sono cresciuta a Kenora, in Ontario, che si trova sui Grandi Laghi, nella parte centrale del Canada. Ho una mamma svizzera italiana e un papà tedesco. Era una situazione molto isolata, nel senso che i miei genitori lavoravano nel turismo di caccia e pesca. Un’infanzia molto particolare, che lasciava spazio all’invenzione dei giochi e delle cose da fare. Penso mi abbia influenzato tanto in quello che faccio oggi».

In Ticino arriva dopo il liceo. Studia Comunicazione visiva alla SUPSI specializzandosi in videoarte. Dal 2012 vive di musica, girando in tournée. Assieme al talento musicale si sta sviluppando sempre più la parte visiva:

«Non ho mai studiato musica, ci sono arrivata quasi per sbaglio perché ho fatto la colonna sonora del mio primo cortometraggio. Però mi piace il ruolo del musicista, perché ti permette di fare di tutto. Se mi sveglio una mattina e voglio fare magliette, faccio magliette. Faccio la grafica, faccio i poster, facciamo i videoclip. Oggigiorno è diventato difficile gestire questa cosa, perché sei come un coltellino svizzero: devi saper gestire i social e il lato visivo è diventato quasi più importante nella musica. È un peccato, però è una fortuna per me, perché mi piace fare entrambe le cose».

Infatti ha creato attorno a sé come uno spettacolo di intrattenimento, come a voler dire “Il disco lo hai comprato ma lo devi anche guardare”…

«Perché nella mia testa funziona così: quando scrivo una canzone vedo delle immagini. Quindi è naturale per me che anche la gente debba farsi un’esperienza a 360 gradi». 

Sono quasi 20 anni che fa musica. Due decenni in cui la musica è cambiata completamente:

«Ogni tanto arrivi e dici: “Mi sento quasi vecchio”, perché sai già fare tutto. Però in realtà non sai fare niente, perché le cose vanno più veloci di noi! È cambiato tantissimo. All’inizio si andava in tour con GPS e mappe, adesso c’è Google che risponde a tutto».

Ma tutto questo le piace?

«Mi piace. Per esempio TikTok, Instagram, preferirei non doverli gestire, però sono tool magici. Per una come me, che ha studiato comunicazione visiva, è incredibile. Quando era scuola non avrei mai pensato che ci sarebbero state piattaforme come queste per promuovere la musica. Il problema è che devi farlo, e devi farlo sempre più velocemente».

Intanto ha pubblicato tre singoli che anticipano il nuovo disco. Per promuoverne le canzoni non usciranno video separati ma verrà realizzato un solo cortometraggio:

«È un esperimento, però è stato pensato con delle parti da tagliare e usare come reel, momenti di 10 secondi da pubblicare sui social, o videoclip di 30 secondi. Come dei trailer di pochi secondi di ogni canzone. Quindi è stato scritto in diverse versioni».

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Incontro con Camilla Sparksss.

RSI Neo 07.06.2025, 19:30

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