Notoriamente conosciuti come busker, i musicisti di strada popolano le più grandi città da tempo immemore, godendo a tratti di buona fama. Il termine inglese deriva dallo spagnolo, quel buscar che, traducibile con “cercare”, va a significare il tentativo, lo sforzo per arrangiarsi, per ottenere qualche guadagno in un rapporto diretto col pubblico grazie alla propria musica o più in generale alla propria arte. A ciò si aggiungano i tentativi in incognito di artisti affermati che vogliono “mettersi al servizio della popolazione”.
Noti i casi di Joshua Bell, che racimolò 32 dollari in 45 minuti suonando con un violino da 3,5 milioni di dollari, fresco di esibizione alla Simphony Hall di Boston. Ancor peggio andò a Erykah Badu, forse una delle voci più belle e riconoscibili degli ultimi 30 anni, che ne raccolse 3.60 a Times Square a New York. Forse ricordate il bel film di John Carney (già bassista dei The Frames) Once, premiato agli Oscar del 2008 per la miglior canzone (di Glen Hansard e Markéta Irglová, poi unitisi negli Swell Season), dove due musicisti di strada cercano di arrabattarsi per poter sopravvivere con la loro musica. Solo un film? Solo un sogno che rimane tale?
Forse è anche per questo che le strade ticinesi raramente fioriscono di musicisti di strada, tranne casi rari (ricordiamo Jörg Wolters e il suo organetto, oppure i suonatori peruviani in Piazza del Sole a Bellinzona). Ma come mai questa mancanza di proposte su quello che è il palcoscenico più antico del mondo?
Molte potrebbero essere le risposte: da un lato la professionalizzazione dei giovani musicisti, che con l’avanzamento tecnologico riescono a garantirsi fra le quattro mura il necessario per registrare e interfacciarsi con il loro pubblico. Dall’altra un sistema di accademie, concorsi e strade maggiormente istituzionali che garantiscono una struttura già alle prime esibizioni. Fattori, questi, che hanno portato le città ticinesi, ben organizzate per quanto riguarda la gestione di questi casi, a non aver quasi più richieste per questo tipo di esibizioni.
Già, in Ticino si è scelta una via più organizzata e raccolta, che convoglia questo tipo di espressioni all’interno di festival strutturati come quello degli artisti di strada di Ascona, le varie notti bianche cittadine e, ultimo ma non ultimo, il Lugano Buskers Festival, giunto alla sedicesima edizione, svoltasi dal 23 al 27 luglio 2025.
L’idea, consapevole e lucida, è quella di importare una tradizione che non ci appartiene ma che ben si potrebbe sposare con un contesto, un clima e un pubblico vorace di spettacoli e intrattenimento. Lugano è stata capace negli anni di accogliere e farsi stupire da diverse forme d’arte, sia attraverso i canali più istituzionali che nelle zone di “resistenza artistica”, e il riuscire a confrontarsi con forme artistiche “altre” è sempre fonte di crescita e ricchezza. Così per un fine settimana il Parco Ciani, prendendo spunto da quanto accadeva a Berna, si trasforma in un tripudio di sorprese artistiche. Proposte che rientrano nell’ottica della musica meno addomesticata e degli spettacoli più variopinti, ma che soprattutto lasciano spazio all’incontro, alla casualità e all’innamoramento.
Sono passati ormai più di quindici anni e centinaia sono gli artisti accorsi in riva al lago da tutto il mondo, come attratti da un passaparola: da artisti poi esplosi e diventati grandi a reduci di tempi gloriosi, da beniamini locali a raminghi giunti dall’altra parte del mondo, nella maniera più inclusiva possibile. Tra il pubblico, ognuno è libero di farsi il proprio programma, cercando mille e una soluzione per seguire quanto di suo interesse per poi distrarsi e guardare tutt’altro attratto da un sorriso, una birra fresca, un suono o una figlia che lo tira per la giacchetta.
Questa è l’eterna ricerca che caratterizza un festival come il Buskers, in grado di stregare l’immaginazione di grandi e piccini, spingendo magari un domani qualcuno a piazzarsi all’angolo di un parco ticinese armato di qualche secchio rovesciato e una chitarra a tre corde. Forse quello sarebbe il lascito più bello da parte del Buskers: esortare chiunque se la senta a mettersi alla prova, portarsi al livello adeguato e lanciarsi, regalandosi al pubblico.
Buskers
Tra le righe 23.07.2025, 15:30
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