Da anni a questa parte gli Iron Maiden si ostinano ad affermare che, quando hanno cominciato a fare musica, ad animarli c’era un profondo astio per la musica punk. La realtà, però, era ben diversa: i primi due album della band erano infarciti di punk - ed ebbero un successo immediato.
Per la verità questo non era un elemento particolarmente nuovo: verso la fine degli anni ‘70 stava nascendo la “new wave of British heavy metal”, un nuovo modo di fare metal che proprio dal punk ereditava l’immediatezza e la velocità. Ma i Maiden erano diversi: accanto a questi elementi, accanto all’oscurità del proto-heavy metal, c’era da subito una certa raffinatezza, una certa ricerca sonora che era tipica del rock progressivo. Pensiamo per esempio agli intrecci delle loro chitarre, tanto melodici quanto elaborati. Oppure al basso: Steve Harris è il leader e fondatore del gruppo, e vuole che si senta. Il suo non è un ruolo di supporto e suona il suo strumento come fosse una chitarra ritmica; il suo stile, quello del “galoppo”, è poi divenuto celebre e colonna portante del sound dei Maiden.
La base della formula vincente della band inglese è quindi formata da questi ingredienti, che vengono dosati in modo diverso di album in album. La ricetta viene perfezionata dal terzo lavoro, The Number Of The Beast. Per i Maiden si tratta di una specie di ripartenza e del primo grande successo, tanto che poi diventerà uno dei dischi metal più celebri e venduti di sempre. Il merito di tutto ciò è anche (o soprattutto?) di un nuovo cantante.
Bruce Dickinson è un alieno. Nerd e insieme scapestrato, ha lavorato nell’esercito inglese, studia storia all’università mentre si dedica alla musica metal, pratica scherma a livello competitivo, produce birra ed è pilota di aerei di linea - con cui, ovviamente, porterà in tour gli Iron Maiden. E, come nella vita, anche sul palco è una figura gigante. Con lui i Maiden raggiungono l’apice del loro successo, guadagnandosi milioni di fan.
La loro è una storia trionfale, ma non è per niente lineare: la formazione cambia più volte, Bruce Dickinson viene allontanato e poi richiamato, ed ora la band ha un totale di 3 chitarristi attivi. Ma, nonostante tutto, l’identità musicale del gruppo è rimasta intatta: teatrale e a tratti anche pomposa, ma sempre incredibilmente accessibile - anche quando i testi, a volte un po’ secchioni, parlano di scenari bellici, di Apocalisse o di futuri distopici ispirandosi ai classici della letteratura.
Ma c’è anche un altro elemento a contribuire alla fama dei Maiden: Eddie, la mascotte. È il protagonista delle copertine di tutti gli album, trasformandosi a seconda del tema: è un killer, un prigioniero lobotomizzato, un faraone egizio, un androide, un mostro della foresta e via dicendo. L’impatto visivo è fortissimo, soprattutto nelle copertine firmate da Derek Riggs, ideatore del personaggio.
La cura per questi aspetti estetici è fondamentale per gli Iron, che da subito mostrano di avere una sensibilità e una consapevolezza fuori dal comune sull’importanza dell’avere un’identità visiva forte. Ma non è solo marketing: Eddie entra sempre anche in scena durante i live, in un momento quasi rituale e atteso con ansia dal pubblico che è fondamentale nella teatralità degli show dei Maiden.
Il risultato è che Eddie è probabilmente diventata la mascotte più celebre e più iconica di tutto il panorama musicale. Tanto da essere anche il protagonista di due videogiochi - perché sì, gli Iron Maiden hanno anche pubblicato due videogiochi. Ma a questo punto la cosa ci stupisce davvero?
Ecco: quando sei una band con così tante carte vincenti in mano, l’unico nemico che hai è uno solo, ed è il tempo. Il tempo passa per tutti, e anche gli Iron Maiden non sono più giovani e prestanti come una volta: lo si percepisce soprattutto nei live. D’altro canto, però, nei live è anche evidente che Steve Harris e soci credono ancora profondamente in quello che fanno. Ed è per questo che, dopo 50 anni, hanno ancora milioni e milioni di fan che, a loro volta, credono profondamente in loro.
Iron Maiden - 50 anni di successi
RSI Cult+ 25.12.2025, 08:00
Paul Di’Anno, gli Iron Maiden e il Metal
Alphaville 24.10.2024, 11:45
Contenuto audio