Storia

Fritz Haber, il Nobel maledetto

La controversa storia di Fritz Haber, padre delle armi chimiche, che sfamò milioni di persone

  • 16 giugno, 08:09
  • 11 ottobre, 13:44
Fritz Haber
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Di: Red. 

Oggi, sul fronte ucraino si è tornati a parlare di armi chimiche, uno spettro che torna a ridosso dell’Europa poco più di cento anni dopo il primo attacco con armi chimiche, il 22 aprile 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, per mano dell’esercito tedesco. Nel 1915 a guidare l’attacco fu il premio Nobel Fritz Haber, il chimico che sfamò milioni di persone grazie alla sua scoperta, il processo di sintesi dell’ammoniaca, che consentì la produzione di fertilizzanti chimici, ma anche di esplosivi.

Nato il 9 dicembre 1868 a Breslavia (nell’odierna Polonia), figlio di un venditore di colori ebreo, Haber si iscrive all’Università di Berlino, dove consegue la laurea in chimica nel 1891; tre anni dopo diventa assistente al Politecnico di Karlsruhe. È l’inizio di una illustre carriera.

Fritz Haber è passato alla storia come il padre delle armi chimiche, una figura controversa, per certi versi “maledetta”, ma capace di dare contributi fondamentali, di segnare le due guerre mondiali, l’ebreo che, per uno scherzo del destino, senza volerlo, fornì ai nazisti lo strumento per lo sterminio di massa. 

Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale, Haber dedicò interamente le risorse del suo istituto di ricerca a soddisfare le richieste belliche della Germania di prodotti chimici e sostitutivi sintetici. La maggior parte dei suoi lavori pubblicati in questo periodo riguardava il perfezionamento della sintesi dell’ammoniaca. Se abbinato al processo di ossidazione dell’ammoniaca ad acido nitrico del chimico tedesco Wilhelm Ostwald, il processo combinato rappresentava la chiave non solo per la produzione di fertilizzanti e alimenti, ma anche per la sintesi di nitrati e altri esplosivi essenziali per la guerra moderna.

Le richieste da parte dei militari di possibili gas lacrimogeni e altri irritanti portarono Haber a proporre l’uso del gas cloro come arma chimica, un suggerimento sperimentato per la prima volta a Ypres, in Francia, nell’aprile del 1915. L’uso di agenti bellici a base di gas aumentò rapidamente da entrambe le parti del conflitto e nel 1916 Haber si ritrovò a ricoprire il ruolo di capo del Servizio di Guerra Chimica della Germania. Dopo la guerra, Haber fu duramente criticato e in alcuni casi addirittura ostracizzato per il suo coinvolgimento nel programma di guerra con i gas.

Fabio Meliciani ricostruisce la storia di Fritz Haber in compagnia del prof. Franco Calascibetta, una vita nella ricerca chimica, già professore all’Università La Sapienza di Roma, e oggi presidente del Gruppo nazionale di fondamenti della storia della chimica.

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Fritz Haber, il Nobel maledetto

Fabio Meliciani 01.06.2024, 18:00

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