“
The Artist” di Michel Hazanavicius – giovane regista francese di origine lituana - ha messo insieme 10 candidature. “
Hugo Cabret” di Martin Scorsese – maestro del cinema americano di origine italiana – ne ha 11. Entrambi sono candidati come miglior film, assieme a altri sette titoli (in tutto nove, e non dieci come l’anno scorso: colpa del complicato conteggio dei voti adottato dall’
Academy). Uno è un film muto e in bianco e nero, che racconta il passaggio – traumatico, molte star dalla voce gracchiante terminarono bruscamente la carriera – al sonoro. L’altro è un film che usa magnificamente le 3 dimensioni, facendo entrare lo spettatore dentro le immagini. Entrambi celebrano il cinema-spettacolo, quello che viene dalle fiere e dalla lanterna magica. Non il cinema d’arte che – secondo una formula ancora molto spesso usata dai recensori – “non concede nulla al gusto del pubblico”. Epperò pretende che il pubblico accorra, soffra, urli “capolavoro!”.
Meryl Streep è alla sua diciassettesima candidatura, insidiata da Glenn Close che in “
Albert Nobbs” si veste da uomo. Leonardo DiCaprio, bravissimo in “
J. Edgar”, è il grande escluso. In diretta Mariarosa Mancuso commenta i vincitori e i vinti con Piera Detassis, direttrice di
Ciak, e Francesco Castelnuovo, giornalista di
Sky Cinema.

Cinema muto contro cinema a 3D
Laser 27.02.2012, 01:00
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