Il riarmo della NATO, che la settimana prossima all’Aia dovrebbe aumentare l’obiettivo di spesa militare degli Stati membri in proporzione ai rispettivi PIL, “non è una minaccia” per la Russia, ha detto Vladimir Putin in uno scambio con la stampa estera giovedì a San Pietroburgo. Il Cremlino “ha le capacità per farvi fronte”, ha dichiarato Putin, “ed è autosufficiente in termini di difesa”. “Stiamo migliorando costantemente le nostre forze armate”, ha dichiarato il presidente.
Un incremento al 5% del PIL creerebbe “sfide specifiche” che Mosca ritiene di poter affrontare, ma secondo Putin “non avrebbe senso” per i membri dell’Alleanza.
Di vitale importanza, piuttosto, è che la NATO non eserciti altra pressione alle frontiere esterne russe. Le ambizioni di un ulteriore allargamento a est sono - quelle sì - viste come una “minaccia esistenziale” per la Russia e sono state proposte come giustificazione dell’invasione dell’Ucraina nel 2022. Un conflitto che per Mosca non è solo quello fra due vicini, ma un confronto diretto con l’Alleanza.
Per questo, nell’ambito dei negoziati per mettere fine ai combattimenti, il Cremlino insiste su un’intesa che costruisca un nuovo assetto europeo con garanzie di sicurezza per entrambe le parti. Le trattative non decollano nonostante i vertici tenuti a Istanbul, le due parti restano ferme sulle loro posizioni e intanto l’esercito russo continua ad avanzare a piccoli passi nell’Ucraina orientale. Giovedì ha annunciato la conquista di Novomykolaivka, nell’oblast di Donetsk. La Russia rifiuta una tregua senza condizioni richiesta da Kiev e dai “volonterosi” europei. Putin si dice inoltre disposto ad incontrare l’omologo Volodymyr Zelensky, ma solo nella fase finale dei negoziati.
Radiogiornale delle 12.30 del 19.06.2025: Il servizio di Alberto Zanconato sulle dichiarazioni di Putin
RSI Info 19.06.2025, 12:30
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