APPROFONDIMENTO

Cosa succede se l’Iran chiude lo Stretto di Hormuz?

“Sicuramente la prima conseguenza sarebbe un prezzo del petrolio a livelli molto alti” spiega il giornalista RSI Marzio Minoli. “La benzina tornerebbe sopra i 2 franchi al litro”

  • Oggi, 18:01
  • Oggi, 19:49
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Un'immagine scattata nel villaggio di Laaft sull'isola di Qeshm, che si trova nello stretto di Hormuz

  • Archivio Keystone
Di: Sandro Pauli 

L’Iran potrebbe piazzare mine nello Stretto di Hormuz se gli Stati Uniti si unissero alla guerra di Israele. Lo riportava, mercoledì, il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali gli ordigni punterebbero a bloccare le navi da guerra americane nel Golfo Persico.

Per ora solo una possibilità, che però fa paura. Gli analisti ricordano infatti che da questa striscia di mare che divide l’Iran dalla penisola arabica passa circa il 30% del commercio mondiale di petrolio e una parte significativa di quello di gas naturale. Stando a stime di Lloyd’s List, ogni mese transitano per quelle acque in media più di 3’000 navi. Peraltro, l’Iran, che costituisce l’intera costa settentrionale dello Stretto, in passato ha già agitato lo spettro di una chiusura, ma finora non l’ha mai messa in atto.

Le conseguenze sarebbero quindi importanti sia sul fronte del commercio di idrocarburi, che su quello del traffico delle merci, con un impatto significativo per il cittadino consumatore.

“Per quanto riguarda le merci si parla soprattutto di parte dei mercati medio orientali. – precisa il giornalista economico RSI Marzio Minoli – Perché oltre al petrolio dallo Stretto passano merci che dalla Cina sono destinate a quell’area”.

L’impatto potrebbe farsi sentire in maniera significativa anche alle nostre latitudini. Lugano è infatti una piazza importante per il commercio di materie prime. “La Svizzera – si legge sul sito della Lugano Commodity Trading - è una delle piazze commerciali più grandi del mondo per quanto riguarda il commercio di materie prime. Il settore genera 20 miliardi di franchi svizzeri all’anno, corrispondenti a più del 2% del PIL del nostro Paese. I principali centri sono Ginevra, Zugo e Lugano. Attualmente si contano oltre 500 aziende, che danno lavoro a circa 10’000 persone”. 

Quali quindi le ricadute per il nostro Paese? “Sinceramente non ci sarebbero particolari conseguenze per l’economia svizzera in generale, ma sicuramente per i cantoni e le città che ospitano queste aziende l’impatto sarebbe sensibile. – risponde Minoli - In Ticino il settore del commercio di materie prime genera 70 milioni di franchi di gettito fiscale annui. Una cifra non indifferente”.

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  • Archivio Keystone

Ma dallo Stretto di Hormuz non passa solo il greggio diretto verso l’Europa. Attraverso quel tratto di mare passano i cargo carichi di gas naturale liquefatto che vanno in Europa, Asia e Cina. Tra l’altro Pechino è un grande acquirente di petrolio iraniano (più di un milione di barili al giorno). Se tali forniture dovessero interrompersi quali sarebbero le conseguenze a livello globale?

“Sicuramente la prima conseguenza sarebbe un prezzo del petrolio a livelli molto alti. Questo perché se viene a mancare il 30% dell’offerta di greggio, logicamente chi può fornirlo, soprattutto alla Cina, farebbe salire il prezzo in generale. – risponde Minoli - Quantificare a quale livello potremmo vedere il prezzo del barile è difficile. Abbiamo visto in questi giorni come il petrolio, semplicemente sulle voci di possibili azioni di chiusura dello Stretto, sia passato da 60 a 77 dollari al barile. Parliamo del Brent, il petrolio del mare del Nord che è il riferimento anche per l’economia svizzera”.

Nel malaugurato caso di una chiusura si stima che il prezzo del petrolio potrebbe salire dagli 8 ai 31 dollari al barile, ci dice Marzio Minoli. “Quindi tra gli 80 e i 120 dollari circa. Per intenderci potremmo ritrovarci con i prezzi del 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Di conseguenza anche il prezzo della benzina lo rivedremmo sopra i 2 franchi al litro”.

02:08

Iran-Israele: sesto giorno di guerra

Telegiornale 18.06.2025, 20:00

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