A metà degli anni ‘70 gli scienziati si accorsero per la prima volta del cosiddetto buco dell’ozono, ma è solo nel 1985 che si cominciò a parlare di questo tema. Non si tratta di una vera e propria fessura, ma di un assottigliamento dello spessore dello strato di ozono che – nella parte superiore dell’atmosfera – forma uno scudo di protezione contro le pericolose radiazioni ultraviolette del sole, che possono provocare problemi di salute, quali tumori della pelle e danni agli occhi.
Ciao ciao buco nell’ozono
Millevoci 17.03.2025, 10:05
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Lo storico protocollo, un accordo internazionale senza precedenti firmato il 16 settembre del 1987, ha permesso di diminuire le emissioni di sostanze dannose per lo strato di ozono, come ad esempio i clorofluorocarburi, presenti nelle bombolette spray e nei sistemi di raffreddamento dei frigoriferi.
Il tema è ancora d’attualità perché il buco dell’ozono non si è ancora rimarginato, ma il rapporto ufficiale e altri studi recenti indicano che si è sulla buona strada, a patto che si tengano sotto controllo le emissioni delle sostanze dannose.
Quello siglato a Montréal è l’esempio concreto che, se fatti rispettare, gli accordi internazionali per l’ambiente danno buoni frutti.

I pericoli naturali aumentano
Telegiornale 13.09.2025, 20:00
L’ozono è un gas molto importante negli strati alti dell’atmosfera. Quando invece è presente in grandi quantità negli strati inferiori – dove la cui presenza è strettamente legata alle attività umane – diventa nocivo per la nostra salute e agisce come gas a effetto serra.
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