Grazie al riconoscimento internazionale ricevuto dalla cucina italiana prima e dallo jodel poi, entrambi iscritti nelle scorse ore nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità, le tematiche legate all’UNESCO tornano regolarmente d’attualità.
In Svizzera il tema è particolarmente sentito, dal momento che la Confederazione, rispetto alla sua superficie, è uno dei paesi con la maggior densità di beni iscritti nel Patrimonio mondiale. Inoltre, la Svizzera è tornata recentemente a fare parte del Comitato del Patrimonio mondiale, l’organo incaricato dell’attuazione della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, adottata dall’UNESCO nel 1972 e ratificata dalla Svizzera nel 1975.

Dalla cucina italiana agli Jodel
Prima Ora 10.12.2025, 18:00
Da un lato ci sono i beni del Patrimonio mondiale culturale e naturale, che sottostanno alla Convenzione citata poc’anzi. Dei 1248 beni iscritti a livello mondiale, tredici sono presenti in Svizzera. Di questi tredici beni – in cui figurano ad esempio i vigneti del Lavaux e il centro storico di Berna – tre sono presenti in Ticino. Si tratta dei Tre castelli, murata e cinta muraria del borgo di Bellinzona (denominati Fortezza), del Monte San Giorgio e delle antiche faggete delle Valli di Lodano, Busai e Soladino (inserite nel contesto del bene “Faggete primarie e antiche dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”).
Oltre a questi siti, ci sono i beni iscritti nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, tra cui si annoverano ad esempio le pregiate Processioni della Settimana Santa di Mendrisio e, da poche ore, lo jodel.
Al di là della lista a cui appartengono i vari beni riconosciuti come Patrimonio mondiale, si tratta di aree, luoghi e/o tradizioni che hanno una grande valenza internazionale e sono quindi meritevoli di essere protetti, valorizzati e tramandati alle generazioni future.

La Confederazione dispone di un altro importante strumento per valorizzare e conservare tradizioni, cultura e ambiente naturale in Svizzera: quello dei parchi svizzeri di importanza nazionale. Si tratta di venti territori, che coprono quasi 6000 chilometri quadrati, pari a oltre il 14,4% del territorio elvetico, e che si raggruppano in tre categorie distinte: si tratta del Parco nazionale svizzero, dei parchi naturali regionali e dei parchi naturali periurbani, che hanno dei compiti sensibilmente diversi tra loro.
Fatta eccezione del Parco nazionale svizzero, fondato nel 1914, queste regioni esemplari sono attive e operative da ormai 17 anni e da quasi un ventennio svolgono con successo la missione di proteggere la natura, preservare i paesaggi, dinamizzare le regioni rurali e rafforzare l’economia locale.
Proprio per sottolineare la loro importanza e per trasmettere al grande pubblico e al mondo politico l’importanza di queste realtà elvetiche, l’organizzazione mantello che li raggruppa – la rete dei parchi svizzeri – ha recentemente presentato il Libro bianco dei parchi svizzeri. Si tratta di una pubblicazione che dà voce a undici esperti che offrono uno sguardo esterno sui parchi e mettono in luce le loro caratteristiche così come le condizioni quadro in cui operano.
Parco Val Calanca
Rendez-vous al parco 07.08.2022, 18:05
Negli anni i parchi si sono affermati come attori essenziali nei diversi ambiti di azione dello sviluppo sostenibile e sono diventati dei veri e propri punti di riferimento. Il loro obiettivo non è quello di difendere un interesse particolare, ma di dare voce e futuro alla loro regione nel suo complesso. Il Libro bianco fresco di pubblicazione – la cui presentazione si è svolta il 2 dicembre a Palazzo federale, alla presenza di parlamentari, rappresentanti dei parchi e autori – mette in luce le tensioni e i compromessi con cui queste aree devono confrontarsi.
Le esperte e gli esperti coinvolti nella redazione hanno analizzato il ruolo e le missioni dei parchi dal punto di vista di tematiche specifiche e i diversi contributi riflettono la diversità delle aspettative nei confronti di queste regioni modello. Una diversità di punti di vista che mette in luce non solo le principali sfide dei parchi, ma anche la loro più grande forza: la capacità di tessere legami tra i diversi attori e di coordinare uno sviluppo regionale basato sulla cooperazione.
Un Libro bianco per meglio conoscere i parchi svizzeri, dunque, la cui scoperta può essere completata con la serie TV Rendez-vous al parco che la RSI – in collaborazione con le altre unità aziendali RTS e SRF – ha dedicato a dieci dei venti parchi di importanza nazionale. Uno spunto utile per conoscere alcune regioni elvetiche di grande interesse, che rappresentano un vero e proprio Patrimonio svizzero.
Scopri la seconda stagione di "Rendez-vous al parco"
Tre conduttori di tre unità regionali SSR diverse – Olivia Röllin (SRF), Alain Orange (RTS) e Christian Bernasconi (RSI) - partono insieme alla scoperta di 5 parchi naturali di importanza nazionale







