Cultura e spettacoli

Sulla collezione Bührle va fatta chiarezza

Ex storici della commissione Bergier chiedono ulteriori ricerche sulla provenienza dei quadri esposti al Kunsthaus di Zurigo

  • 9 novembre 2021, 13:18
  • 4 settembre 2023, 20:21

RG 12.30 del 09.11.2021 La corrispondenza di Anna Maria Nunzi

RSI Cultura e spettacoli 09.11.2021, 13:17

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Di: RG/pon

La collezione Bührle, 170 capolavori di autori come Renoir, Monet, Van Gogh e Cézanne in mostra nella nuova ala del Kunsthaus di Zurigo inaugurata in ottobre, contiene ancora opere sottratte dai nazisti. L'accusa era stata formulata in settembre dallo storico Erich Keller e la polemica non si placa, anzi viene alimentata ora anche dal suo collega Jakob Tanner, che negli anni '90 aveva fatto parte della commissione Bergier, incaricata di indagare sugli averi ebraici finiti in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale. Stando all'esperto, il museo si è basato su ricerche ormai datate e si è fidato troppo di quelle svolte dalla Fondazione Bührle, la quale non ha mai avuto interesse a scavare davvero a fondo.

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Tanner parla per esperienza: quando la commissione Bergier pretese dalla Fondazione della documentazione, una trentina di anni fa, si sentì rispondere negativamente e che non c'era materiale d'archivio. Un'affermazione poi rivelatasi falsa.

Stando allo storico, le ricerche più recenti hanno fatto sorgere dei dubbi che ora tocca al museo chiarire. Insieme ad altri, chiede quindi la costituzione di una commissione di esperti neutrale che possa assicurare la massima trasparenza. La Confederazione, a cui si chiede di mediare fra le parti, per ora non prende chiaramente posizione: l'Ente opere d'arte frutto di spoliazioni - interpellato da SRF - ha fatto sapere che "se i casi controversi dovessero aumentare, la richiesta potrebbe essere presa in considerazione".

Una collezione controversa

Una collezione controversa

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Come noto, l'industriale Emil Bührle che costituì la collezione si arricchì vendendo armi anche alla Germania nazista. Nel nuovo Kunsthaus non se ne fa mistero, un'intera sala tematizza la questione. La sindaca di Zurigo Corine Mauch dal canto suo si dice sicura della qualità delle ricerche svolte finora, ma non si oppone a ulteriori sforzi per fare luce sulle circostanze che portarono all'acquisto delle opere ora esposte nel maggiore museo d'arte cittadino.

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