Chi è responsabile dell’incidente di “Malley Phare”, il cantiere dove un’impalcatura è improvvisamente crollata a Prilly il 12 luglio 2024, uccidendo tre operai e ferendone altri undici? L’inchiesta penale del Ministero pubblico vodese ha nel mirino le aziende coinvolte nel cantiere, in particolare l’impresa di ponteggi Roth e le imprese generali JPF e Perspectives construction, come indicano i documenti ottenuti dalla RTS.
La Suva, committente del progetto dell’edificio di 15 piani che dovrebbe ospitare 96 appartamenti, è anch’essa sotto la lente. Infatti, la Suva, che assicura quasi 2 milioni di lavoratori in Svizzera e conduce circa 10’000 ispezioni di cantiere all’anno, dispone anche di un patrimonio immobiliare di circa 8,5 miliardi di franchi, che serve a coprire le sue prestazioni.
Il procuratore, secondi i documenti, ha inviato alla Suva lo scorso 24 ottobre l’ordine di fornirgli una serie di carte necessarie per la sua indagine. Tra questi, i documenti di gara d’appalto e i contratti con le imprese subappaltatrici, le foto relative al cantiere, ma soprattutto, tutti i rapporti relativi alle ispezioni del cantiere che hanno preceduto il crollo.
La sicurezza sui cantieri (Temps présent, RTS, 01.05.2025)
Una possibile negligenza
Una pista seguita dall’indagine, menzionata nei documenti e confermata da diverse fonti che hanno accesso al fascicolo, è una possibile negligenza nella verifica dei punti di ancoraggio dell’impalcatura, fissata alla facciata esterna in legno della torre in costruzione.

I soccorritori al lavoro sul cantiere il giorno del crollo
Gli scambi di e-mail all’interno dell’impresa di ponteggi Roth indicano che il 9 febbraio 2024, il giorno di una visita della Suva sul suo cantiere, mancava ancora un importante documento che garantisse la resistenza di questi ancoraggi. Sebbene la torre fosse alta quasi 60 metri, la direzione di Roth riteneva allora, secondo questa corrispondenza, che l’impalcatura non necessitasse di essere rinforzata oltre i 50 metri.
La Suva ha rapidamente trasmesso al procuratore i documenti richiesti. Contemporaneamente, la Divisione sicurezza sul lavoro dell’assicuratore sta conducendo la propria indagine. Già il 9 ottobre, prima del procuratore vodese, aveva richiesto all’impresa Roth ponteggi una lunga lista di documenti, tra cui “i protocolli di controllo realizzati durante il montaggio” e “i protocolli di monitoraggio e manutenzione”.
La Suva è infatti il principale organo di ispezione dei cantieri in Svizzera. È incaricata di verificare l’applicazione dell’Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni (OPI) che prevede che la Suva possa indagare sulle cause degli infortuni sul lavoro, possa interrogare i datori di lavoro ed esigere tutti i rapporti e le informazioni necessarie.
“Non abbiamo necessariamente accesso a tutti i documenti, quindi è un po’ complicato condurre questa indagine”, conferma Olivier Favre, direttore della Divisione sicurezza sul lavoro per la Svizzera romanda alla Suva. “Abbiamo delle ipotesi, ma è importante sapere cosa è successo. In quanto organo esecutivo, dobbiamo condurre la nostra indagine per capire cosa è accaduto”.
Un conflitto di interessi?
La Suva sta indagando su se stessa, e il sindacato UNIA ritiene che ci sia un conflitto di interesse, come sottolinea il suo responsabile del settore costruzioni, Pietro Carrobio: “Essere committente e allo stesso tempo l’organo di controllo dei propri cantieri può creare confusione e un certo lassismo a livello dei controlli. Che l’assicuratore, il committente e il controllore siano sotto lo stesso tetto, della stessa entità, è un problema e può favorire il conflitto di interessi”.
Da parte sua, la Suva respinge l’accusa: “Può sembrare così a prima vista, ma non è il caso”, afferma Hubert Niggli, direttore del Dipartimento finanze della Suva e, in quanto tale, responsabile degli affari immobiliari, ai microfoni della RTS. “Le persone e le unità organizzative incaricate del controllo dei cantieri sono separate dal resto della Suva, dall’assicurazione, dall’attività di investimento. Lavorano su mandato della Commissione federale per la sicurezza sul lavoro, da cui ricevono il loro budget, e tutto questo è regolato precisamente dalla legge. Inoltre, non sono gli investitori, i committenti, ad essere controllati, ma le imprese che sono attive e che impiegano personale nei cantieri. Dal nostro punto di vista, quindi, non c’è conflitto di interessi”.

I resti dell'impalcatura, accartocciata ai piedi della costruzione
La Suva, l’unica a comunicare su questa vicenda, ha effettivamente eseguito dei controlli sul cantiere prima della tragedia, senza indicarne il numero preciso. Ha subappaltato la maggior parte di questi controlli a un’altra società, OMA Consulting, anch’essa sollecitata dal procuratore vodese, che non commenta la sua indagine. Quanto al rapporto di perizia sull’incidente di Malley, è stato affidato a un fornitore indipendente e non alla Suva, come ha confermato il Ministero pubblico al quotidiano 24 Heures, “in modo da evitare qualsiasi conflitto di interessi con il suo status di assicuratore contro gli infortuni”.

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Notiziario 28.04.2025, 21:00
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