“Sentite le pulsazioni dello Zytglogge”, dice Domenico Bernabei invitandoci ad afferrare una delle barre di metallo collegate al gigantesco cuore meccanico composto di ingranaggi, corde e contrappesi. Con ogni ticchettio, la barra trema percettibilmente sotto i nostri palmi.
Lo Zytglogge, all’interno del quale ci conduce Bernabei, è una torre che si trova al centro della città vecchia di Berna, all’imboccatura della Kramgasse, la prima via attorno a cui è cresciuta quella che sarebbe diventata la capitale elvetica.
Questo edificio è anche l’orgoglio della città, il cui centro storico, Zytglogge compreso, è annoverato dal 1983 nel patrimonio UNESCO. È probabilmente uno dei pochi edifici nella lista su cui si può fare la pipì. La parete nord, infatti, è dotata di un orinatoio in funzione da oltre 100 anni. Questa non è certo la più importante curiosità legata allo Zytglogge. Come indica il nome (Zyt, tempo, e Glogge, orologio) sono i suoi orologi, uno dei quali astronomico.
Lo Zytglogge di Berna
Fotografie di Thomas Kern (swissinfo.ch)
Chi vi passa casualmente davanti e non ne conosce la storia e il funzionamento, però, potrebbe non riuscire a capire quanto straordinaria è la struttura che sta osservando. Anche nello sguardo di molti dei turisti che vi si affollano davanti verso lo scoccare dell’ora si legge talvolta la delusione di coloro che, con la coda dell’occhio, intravedono i movimenti delle figure solo all’ultimo momento.
A far muovere il tutto è un unico meccanismo che si può ammirare esclusivamente su appuntamento. Bernabei non solo è una delle guide della città che accompagna i turisti all’interno della torre, è anche una delle quattro persone che si occupa della ricarica del complicato marchingegno.
“Non so quanti al mondo facciano questo mestiere. È un onore che Berna concede alla nostra squadra”, dice Bernabei, a cui piace sottolineare di essere un bernese DOC, scherzando sul suo cognome italiano che contiene il nome della città in cui è nato.
Ogni giorno, a turno, i membri del gruppo girano la manovella che risolleva i pesi che trasmettono l’energia necessaria alla macchina. La ricarica va effettuata al massimo ogni 27 ore. A differenza di altre simili opere di ingegneria ancora attive, infatti, lo Zytglogge di Berna funziona ancora esattamente come quando è stato inaugurato, nel 1530.
All’inizio del XVI secolo, Berna era desiderosa di sfoggiare la sua ricchezza e di evidenziare il suo distacco dalla Chiesa cattolica che, fino a quel periodo di Riforma protestante, aveva il quasi totale monopolio sui segnatempo che scandivano la vita quotidiana della popolazione, ci spiega la guida. La città decise quindi di commissionare la costruzione di un nuovo orologio astronomico a un tedesco, una curiosità che molti bernesi non amano.
La crème della crème degli ingegneri specializzati nella fabbricazione di tali orologi all’epoca era a Norimberga. E da lì giunse Kaspar Brunner. Nel cuore della torre, per tre anni disegnò, progettò, forgiò ingranaggi, montò e smontò più volte il suo capolavoro. Con minuzia, annotò la forma di ogni singolo componente, in modo che, in caso di guasto, avrebbe potuto facilmente essere forgiato e sostituito.
Il risultato è impressionante. Quell’unico complicato cuore meccanico nato dalla mente di Brunner muove:
Il grande orologio nella parte superiore della torre
L’astrolabio, su cui sono indicati l’ora, le fasi lunari, la data, il giorno della settimana, l’attuale segno zodiacale e l’ora dell’alba e del tramonto
Le braccia della figura del giullare, che fa trillare due campanelle
Le braccia e la bocca della figura di Crono, il quale gira la clessidra che regge in mano e agita il suo scettro ad ogni rintocco.
La figura del gallo, che solleva le ali ed emette il suo verso grazie a un mantice che aziona una trombettaLa testa del leone dorato alla sinistra di Crono
Il corteo di orsi in armatura, che gira tante volte quante sono le ore da indicare
Oltre a tutto ciò, ogni quarto d’ora gli ingranaggi fanno suonare la grossa campana e muovere la statua d’oro di Hans von Tann (nome generico in tedesco per il campanaro) sulla cima della torre. Questa, però, è un’aggiunta più recente, del XVIII secolo.
L’evoluzione della torre dello Zytglogge
Lo Zytglogge originario risale al XIII secolo ed era la tozza torre che fungeva da porta d’accesso occidentale alla città, ma possedeva già un orologio astronomico, più rudimentale di quello che si può vedere oggi. Ritornando sul posto 100 anni dopo, avremmo trovato l’edificio al centro dell’abitato, che nel frattempo si era espanso verso ovest. La sua funzione nel 1300 era tutt’altro che positiva. Era infatti un carcere femminile, per la precisione il luogo in cui scontavano la pena le donne colpevoli di aver avuto rapporti sessuali con esponenti del clero. La prigione, nella parte superiore della torre, a est non aveva pareti e le malcapitate erano lasciate in balia degli elementi e degli sguardi indiscreti della gente.
Dopo il grande rogo che devastò Berna nel 1405, si pensò che sarebbe stata una buona idea trasformare l’edificio in una torre di guardia, per individuare i principi di incendio.
Nel 1530 entrò in funzione il meccanismo concepito da Kaspar Brunner, che muove gli orologi e le figure del carillon. Bisognerà aspettare il XVIII secolo, invece, per osservare lo Zytglogge nella sua forma attuale con la sua guglia il cui vertice sfiora i 25 metri.
Come si può immaginare, il tutto è parecchio rumoroso. Ma anche in una città in cui il silenzio è d’oro (al punto che utilizzare la lavatrice o passare l’aspirapolvere la domenica è vietatissimo in molti condomini), quello dello Zytglogge è un baccano a cui chi vi abita vicino è affezionato.
“Rarissimamente, ma ogni tanto capita che qualcuno di noi quattro si dimentichi di aver scambiato il suo solito turno con qualcuno che è in vacanza, e lo Zytglogge si ferma”, racconta Bernabei. “Ma la cosa bella è che subito chi abita vicino ci chiama e chiede cosa sia successo. Si vede proprio che, come l’Aare, è un simbolo della città. Ed è qualcosa a cui la gente di Berna vuole bene”.

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Laser 07.07.2025, 09:00
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