Dossier

Attacco alla Francia

Parigi sotto attacco jihadista. Mercoledì due uomini armati hanno aperto il fuoco nella sede di Charlie Hebdo: 12 i morti. Giovedì un altro estremista ha ucciso una poliziotta

  • 7 gennaio 2015, 15:58
  • 8 febbraio, 12:09
Charb, in una vignetta ha ''previsto'' l'attentato...

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  • ansa

Mercoledì 7 gennaio, verso le 11.30, due uomini incappucciati e armati di kalashnikov, i fratelli Cherif e Said Kouachi, hanno fatto irruzione nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi e hanno aperto il fuoco. Cinque minuti di terrore: 12 vittime e 8 feriti è il bilancio dell’attacco.

Tra i morti, il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i tre più importanti vignettisti: Cabu, Tignous e Georges Wolinski.

Gli assalitori hanno aperto il fuoco gridando: "Vendicheremo il Profeta" e "Allah u Akbar", che significa Allah è grande.

Il giorno dopo un altro estremista, Amedy Coulibaly collegato con i fratelli franco-algerini, ha ucciso una poliziotta a Montrouge.

La fuga dei tre si è conclusa venerdì 9 gennaio dopo due prese di ostaggi. I fratelli Kouachi sono morti tentando di rompere con le armi il cerchio delle forze dell'ordine attorno all'edificio in cui si erano asserragliati a nord della capitale. Amedy Coulibaly è invece stato ucciso nell'assalto al supermercato kosher nel quartiere di Porte de Vincennes in cui si era barricato uccidendo quattro clienti.

I tre giorni d'attacco terrorista alla Francia sono costati 17 morti in aggiunta ai tre jihadisti che, secondo alcuni analisti, non avrebbero agito su mandato di AlQaida nello Yemen o dell'IS, cui s'ispirano e che li hanno addestrati.

Commentando i giorni di terrore, il presidente Hollande, il premier Valls e il ministro degli Interni Cazeneuve hanno confermato l'ampiezza della sfida e che lo stato d'allerta permane.

L'ultimo tweet di Charlie Hebdo

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ats/ansa/redMM

"Libertà sotto assedio"

Ai fatti avvenuti in Francia e alla reazione delle democrazie liberali all’offensiva del terrore è stata dedicata la puntata di lunedì 12 gennaio 2015 di “60 minuti” “Libertà sotto assedio" con ospiti: Slaheddine Gasmi (presidente della Lega dei musulmani ticino), Manuele Bertoli (presidente del Governo ticinese), Iris Canonica (associazione libertà e valori), Marcello Foa (cofondatore dell’Osservatorio europeo di giornalismo), Giovanni Merlini ( consigliere nazionale PLR), Lorenzo Vidino (esperto di terrorismo) e Matteo Gianni (professore di Scienze politiche all’Università di Ginevra).

Libertà sotto assedio

60 minuti 12.01.2015, 01:00

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