Dossier

Itaipù, l'acqua diventa energia

Emiliano Bos visita la diga più grande del mondo in Brasile

  • 30.06.2014, 18:20
  • 06.06.2023, 20:01
L'acqua di Itaipù

L'acqua di Itaipù

  • rsi

Nuova governance, cambio di paradigma, etica dell’attenzione, cultura della compartecipazione, democrazia diretta. Nelton Friedrich trasmette passione. Si vede che ci crede. Racconta di quando l’allora presidente Lula, una decina d’anni fa, disse che le grandi imprese di Stato non potevano pensare solo al profitto ma dovevano guardare fuori dalla finestra. E fuori da questa finestra c’è la diga più grande del mondo. Seconda solo per capacità a quella cinese delle Tre Gole. Ma prima assoluta per la produzione di energia elettrica. Un barrage lungo 8 chilometri, un invaso grande il doppio del lago Lemano. Turbine che sembrano astronavi. Ma questa potenza ha generato energia positiva, “umana”, come la chiama Friedrich. Che da dieci anni dirige il programma ambientale della centrale di Itaipù, coinvolgendo oltre 1,6 milioni di persone. Progetti che hanno cambiato l’esistenza di 29 comunità lungo il bacino del fiume Paraná, in quest’ombelico del Brasile al confine tra Argentina e Paraguay.

Qui l’acqua è vita, risorsa, lavoro e futuro. Qui l’irruenza delle acque è stata domata per produrre energia. Ma una ventina di chilometri più in là, scorre ancora indomita e possente, producendo uno straordinario spettacolo naturale: le cascate del fiume Iguaçu. Qualche giorno fa hanno raggiunto il loro massimo storico, con una portata di 46.000 metri cubi al secondo. In un giorno e mezzo avrebbero riempito il lago di Lugano.

Emiliano Bos (Cafè do Brasil del 29/06/2014, La2)

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L'acqua di Itaipù

RSI Info 30.06.2014, 16:25

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