Ad Axpo non servono più i quattro miliardi di franchi messi a disposizione dalla Confederazione. Su richiesta dell’azienda elettrica, a partire dal 1° dicembre 2023 è dunque stata revocata la linea di credito concessa nell’autunno del 2022. Lo ha fatto sapere lunedì il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni.
Lo scorso anno la Axpo Holding aveva presentato al Consiglio federale una richiesta di sostegno temporaneo in termini di liquidità a causa della difficile situazione energetica: la guerra in Ucraina e la scarsa disponibilità delle centrali nucleari francesi avevano portato a forti incrementi di prezzi e le società elettriche avevano dovuto fornire prestazioni di garanzia molto elevate alle borse dell’energia.
Nel corso di quest’anno, Axpo non ha tuttavia mai utilizzato la linea di credito: ha adottato ulteriori misure di finanziamento e ha migliorato il suo profilo finanziario, come la situazione della liquidità, si legge in una nota.
Axpo, credito da 4 miliardi annullato
Telegiornale 04.12.2023, 12:30
Profitti da capogiro per Axpo
E sempre oggi, il colosso energetico in mani pubbliche ha archiviato l’esercizio 2022/2023 (chiuso a fine settembre) con un utile netto di 3,4 miliardi, sestuplicato rispetto ai 594 milioni di franchi dei dodici mesi precedenti.
“In un contesto difficile la strategia si è dimostrata valida: l’azienda è più forte e le prospettive sono positive”, affermano i vertici in un comunicato odierno. La dirigenza parla di “risultati straordinariamente buoni”: l’utile operativo Ebit (ante imposte) si è attestato a 4,1 miliardi (era di 1,7 miliardi nel 2021/2022), quello rettificato a 2,7 miliardi (392 milioni). Complice il calo dei prezzi dell’energia, i ricavi sono invece scesi lievemente (-0,9%) a 10,5 miliardi, sebbene la produzione (nucleare, idroelettrico, eolico) sia cresciuta.
Gruppo con sede a Baden, Axpo produce e distribuisce energia in Svizzera e in 30 paesi europei, del Nordamerica e dell’Asia. Ha più di 6000 dipendenti e gestisce oltre cento impianti elettrici (fra cui al 100% le due centrali nucleari di Beznau, entrate in funzione nel 1969 e 1971). Le radici dell’azienda risalgono a oltre 100 anni or sono, ma la società in sé stessa è stata fondata nel 2001 ed è in mani interamente pubbliche: i proprietari sono diversi cantoni della Svizzera nordorientale (Zurigo, Argovia, Sciaffusa, Zugo e Glarona) e le rispettive società elettriche.
Da Berna, quattro miliardi per Axpo
Telegiornale 06.09.2022, 22:00