Un dipendente di Credit Suisse (CS) ha sporto denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione contro la consegna dei dati riguardanti impiegati di banca alla giustizia americana.
Ennesima azione legale legata alla consegna agli Stati Uniti di documenti in cui figurano i nomi dei dipendenti di istituti finanziari elvetici. Nel darne notizia, l'avvocato ginevrino Alec Reymond, legale dell'impiegato ha dichiarato che così facendo spera di poter accedere all'autorizzazione scritta del Consiglio federale con la quale Berna aveva dato il via libera alle banche per fornire i dati alle autorità americane. Tra questi documenti figurerebbero delle e-mail in cui appaiono i nomi dei dipendenti, alcuni dei quali si vedono ora impossibilitati a recarsi oltre Ocenano per paura di essere arrestati per complicità in evasione fiscale.
Spostamenti limitati anche in Europa
Non solo, i dipendenti in questione potrebbero essere costretti a limitare anche i loro movimenti in Europa. Le autorità americane, infatti, hanno la facoltà di avviare procedimenti penali attraverso Interpol in tutti i paesi del Vecchio continente con cui hanno concluso accordi di estradizione, ha dichiarato dal canto suo Denise Chervet, segretaria centrale dell'Associazione svizzera degli impiegati di banca. È il caso per esempio di Italia, Francia, Germania, Austria e Gran Bretagna.
Attesi ulteriori passi giuridici
Sempre stando a Reymond, prossimamente sono da attendersi ulteriori passi giuridici, anche perché si stanno muovendo diversi altri bancari. In maggio era toccato a un ex quadro della HSBC Private Bank, che aveva sporto denuncia a Ginevra, mentre due altri dipendenti del CS e di HSBC avevano chiesto l'intervento dei giudici per poter consultare i documenti che li riguardano.