La decisione della Commissione della concorrenza (COMCO) “cementerà il duopolio dominante di Migros/Denner e Coop”. Lo afferma mercoledì, in una nota, Markant, l’azienda di intermediazione d’acquisto tra fornitori e commercianti, che annuncia al contempo l’intenzione di ricorrere al Tribunale amministrativo federale (TAF). La COMCO martedì ha dato notizia di aver inflitto una multa per complessivi 28 milioni di franchi a 16 aziende attive nel settore del commercio al dettaglio, fra le quali Manor, Spar, Valora e Volg.
Il “guardiano” della concorrenza ha infatti riscontrato alcune pratiche illecite nel sistema attuato da Markant con i fornitori. All’intermediario d’acquisto, che risulta avere legami societari diretti con alcune delle aziende multate, sono stati contestati in particolare dei rimborsi non trasparenti versati agli stessi commercianti. Sotto la lente della COMCO sono finiti i servizi, sempre più cari, che Markant avrebbe fatto pagare ai fornitori. Questo tramite anche una pressione su questi ultimi, che poteva tradursi anche nel ritiro dei prodotti dagli scaffali.
Markant, nella sua presa di posizione, afferma che la COMCO vuole sanzionare la sua cooperazione d’acquisto, nonostante questa “favorisca il mercato e porti a prezzi più bassi per i consumatori”. Secondo il ricorrente, la decisione è viziata da gravi errori procedurali e si basa su affermazioni non verificate.
Markant sottolinea anche di non negoziare prezzi di acquisto o vendita, ma solo sconti aggiuntivi, e che il suo modello è noto e approvato da anni dalle autorità. La COMCO, secondo loro, ignora prove evidenti e crea insicurezza giuridica, rafforzando il duopolio Coop e Migros/Denner e danneggiando i consumatori.
COMCO: “Sistema che può portare a meno varietà di prodotti”
Una chiave di lettura, che la stessa Commissione della concorrenza, rispondendo alla RSI, contesta. “La COMCO parte dal presupposto che i commercianti trasferiscano ai propri clienti lo sconto negoziato da Markant sotto forma di prezzi di vendita più bassi. Pertanto, lo considera efficiente. Nel caso dei rimborsi non trasparenti, è meno probabile che questi vengano trasferiti sui prezzi di vendita. In ogni caso, la struttura dei rimborsi distorce la concorrenza a livello dei fornitori. Ciò può avere ripercussioni anche sui consumatori, ad esempio a causa di una minore varietà di prodotti nei negozi”.
Ai giudici stabilire chi ha ragione.

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Notiziario 08.07.2025, 10:00
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