UBS ha tentato, invano, mercoledì di far annullare davanti alla Corte di cassazione di Parigi il versamento di una maxi-cauzione di 1,1 miliardi di euro (1,3 miliardi di franchi) che le hanno imposto i giudici francesi nell'ambito dell'inchiesta in cui la grande banca svizzera è accusata di riciclaggio aggravato del provento di frode fiscale. La Corte transalpina ha però convalidato la decisione precedente respingendo il ricorso della banca.
La garanzia ultra-miliardaria era stata confermata il 22 settembre dalla Corte d'appello di Parigi. L'istituto elvetico, tramite il suo legale, ha contestato questo versamento, adducendo che i fatti che le sono contestati sono stati interamente commessi in Svizzera e che la giustizia francese non è competente.
Il ministero pubblico ha chiesto di respingere il ricorso, precisando che la cauzione è stata “fissata nel rispetto delle regole legali in vigore”. Secondo la procura francese, la cauzione di 1,1 miliardi di euro non è “per nulla sproporzionata”, considerato “il patrimonio della persona giuridica perseguita” o il “provento ricavato dall'infrazione”.
Red.MM/ATS/AFP/Swing