“Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano”. Lo ha affermato Ali Khamenei, la Guida suprema della Repubblica islamica, in un messaggio riportato dall’agenzia ISNA. “Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato”, ha aggiunto.
“Le seconde congratulazioni sono per la vittoria del nostro caro Iran sul regime americano”, ha affermato la Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, in un comunicato scritto pubblicato dall’agenzia Iran e su X. “Il regime americano è entrato in guerra aperta perché sentiva che, se non l’avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto. Tuttavia, non ha ottenuto nulla da questa guerra. Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e, in cambio, ha dato un duro schiaffo in faccia all’America”.
La Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e ha dato un duro schiaffo in faccia all’America
Ali Khamenei, Guida suprema della Repubblica islamica
Khamenei si nasconde ancora
In precedenza, il New Times aveva citato un conduttore televisivo sulla tv di Stato iraniana secondo cui la gente era molto preoccupata per il leader supremo, “dall’élite politica alle persone in strada. Potete dirci dov’è?”, ha chiesto a un alto funzionario che non ha risposto.
Secondo Hamzeh Safavi, analista politico e figlio del generale Yahya Safavi, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e principale consigliere militare di Khamenei, la Guida Suprema sarebbe ancora nascosta perché “Israele potrebbe ancora tentare di ucciderlo, anche durante un cessate il fuoco”.
Quindi, ha detto, si stanno applicando protocolli di sicurezza estremi, inclusi contatti limitati con il mondo esterno. Safavi si è però detto “certo che Khamenei sta governando il Paese e prendendo decisioni a distanza”.
AIEA: sospensione confermata
Intanto, il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, supremo organo esecutivo dell’Iran, ha ratificato giovedì la legge approvata ieri dal Parlamento di Teheran per la sospensione della cooperazione sui programmi nucleari iraniani con l’AIEA, l’agenzia atomica dell’ONU, sullo sfondo dei recenti attacchi d’Israele e delle accuse rivolte dalla Repubblica Islamica al suo capo, l’argentino Rafael Grossi.
Lo riporta Iran International, canale vicino all’opposizione iraniana all’estero, citando quanto dichiarato ai media ufficiali da un portavoce dello stesso Consiglio.

Iran-Israele: la tregua tiene
Telegiornale 24.06.2025, 20:00
Un Iran diverso
Dopo dodici giorni di intensi bombardamenti, la guerra tra Iran e Israele è finita ed il cessate il fuoco regge. Teheran respira, ma la situazione interna ed esterna del regime sembra profondamente cambiata. E la teocrazia iraniana, guidata dall’anziano Khamenei, oggi 86enne, si trova a dover affrontare una fase di ricostruzione in un contesto segnato da perdite militari, isolamento diplomatico e sfiducia interna.
Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito duramente la Guardia Rivoluzionaria, eliminando molti dei suoi vertici e riducendo drasticamente le scorte di missili balistici. Anche il programma nucleare iraniano ha subito danni significativi, sebbene l’entità esatta degli stessi resti oggetto di dibattito.
Sul piano regionale, l’“Asse della Resistenza” - la rete di milizie e alleati dell’Iran in Medio Oriente - è stato duramente colpito. Le aspettative di un sostegno concreto da parte di Cina e Russia si sono rivelate infondate, lasciando Teheran isolata. Intanto, in patria, l’economia continua a soffrire per le sanzioni internazionali, la corruzione e una gestione inefficace.
Secondo l’analisi dell’Eurasia Group, la leadership iraniana è consapevole della gravità del colpo subito e cercherà di mantenere il cessate il fuoco per concentrarsi sulla sicurezza interna e sulla riorganizzazione del potere. Tuttavia, la campagna israeliana ha messo in luce una profonda infiltrazione dell’intelligence nemica, capace di colpire con precisione comandanti militari e scienziati nucleari. Questo ha generato un clima di sospetto e sfiducia che rischia di paralizzare ogni tentativo di riforma o epurazione.
Il generale Esmail Qaani, comandante della Quds, è una delle poche figure di spicco sopravvissute e recentemente è apparso in pubblico, segno di una possibile continuità militare.
Ed infine, sul fronte politico, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha assunto un ruolo sempre più centrale, quasi da primo ministro de facto, gestendo la comunicazione ufficiale sul cessate il fuoco.

Iran, danni limitati al nucleare
Telegiornale 25.06.2025, 20:00