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“Non è tutta colpa degli USA, ma anche”

L’americanista Mario Del Pero spiega quali sono le responsabilità e il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto israelo-palestinese

  • 24 novembre 2023, 05:57
  • 24 novembre 2023, 12:53
05:00

SEIDISERA del 23.11.23 - L’intervista di Bettina Müller a Mario Del Pero

RSI Info 23.11.2023, 18:29

  • Keystone
Di: Seidisera/B. Müller/RSI Info 

“Non è tutta colpa degli americani, ma è anche colpa degli americani”. Sono le parole di Mario Del Pero, americanista e professore di Scienze politiche a Parigi, intervistato da Bettina Müller riguardo alla guerra in corso tra Israele e Hamas. Per spiegare il ruolo e le responsabilità degli USA nel conflitto, Del Pero ricorda che questi ultimi hanno costruito “una relazione speciale con Israele”. Gli Stati Uniti, infatti, sono “il principale fornitore d’armi, di protezione e di aiuti a Israele”.

Israele viola il diritto internazionale, ma gli USA continuano a fornire armi

Si tratta di tre miliardi di dollari ogni anno che “non vengono quasi mai contestati” dal Congresso. Questo fa sì che gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare pressione su Israele. Pressione che, secondo Del Pero, negli ultimi vent’anni non sono stati in grado di esercitare “per obbligare Israele a rispettare le risoluzioni dell’ONU a non tollerare una politica di insediamenti coloniali”. Questo significa, che gli Stati Uniti hanno continuato a fornire aiuti militari a Israele, nonostante quest’ultimo abbia violato il diritto internazionale.

Molte e potenti le lobby filo-israeliane negli Stati Uniti

Per l’americanista c’è un elemento che spiega l’incapacità degli ultimi governi statunitensi a imporsi: “Israele è riuscito negli anni a trovare un appoggio pubblico e politico molto forte. Negli Stati uniti ci sono lobby filo-israeliane che agiscono con grande efficacia. Lobby influenti che molto spesso finanziano campagne elettorali”.

Qual è dunque la responsabilità degli Stati Uniti nel conflitto in corso? “Quella principale è stata di pensare di poter attivare un processo di pace mediorientale, i famosi accordi di Abramo, senza che la questione palestinese fosse al centro della discussione”. Soprattutto “nei primi giorni, gli USA si sono trovati in una posizione troppo schiacciata su Israele e questo ha indebolito la loro credibilità come mediatori del conflitto”.

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