Abuso di potere e riciclaggio di denaro. Per l’alta Corte di Kuala Lumpur, l’ex premier Najib Razak è colpevole e ha avuto un ruolo determinante nella sottrazione di denaro dal fondo sovrano malese 1MDB. L’uomo, oggi 72enne, sta già scontando una pena di sei anni per un’altra condanna. Ora la corte ne ha aggiunti altri 15.
Secondo l’accusa, tra il 2009 e il 2018, l’ex premier ha approfittato dei suoi incarichi politici per trasferire grosse somme dalla società al suo conto personale. Si parla di una cifra equivalente a oltre 450 milioni di franchi. Denaro che doveva servire allo sviluppo economico del Paese.
L’ex leader ha presentato le sue scuse per lo scandalo 1MDB che ha avuto luogo durante il suo mandato, ma sostiene di non essere stato a conoscenza dei trasferimenti illegali di denaro.
La sua difesa puntava a scaricare tutta la responsabilità della vicenda su Jho Low, finanziere malese considerato la mente del saccheggio di fondi statali, tuttora latitante.
Si stima che in complesso dal fondo malese siano stati dirottati più di 3,5 miliardi di franchi.
Lo scandalo, scoppiato una decina d’anni fa, ha vuto ripercussioni in mezzo mondo, tra cui il Ticino, dove ha travolto la BSI. Nel 2016 infatti la FINMA ha accusato la banca luganese di aver violato le leggi antiriciclaggio. Nel 2017, la BSI è stata poi rilevata dalla zurighese EFG.

Scandalo 1MDB, ex premier malese ritenuto colpevole
Telegiornale 26.12.2025, 12:30







