La giustizia francese ha aperto giovedì un'inchiesta riguardante un attacco informatico di cui è stato oggetto il sito web di Charlie Hebdo, in piena polemica con l'Iran per le ultime caricature riguardanti Ali Khamenei. Quasi otto anni fa la redazione del giornale satirico era stata bersaglio di un attentato terroristico islamico, il 7 gennaio 2015 nel cuore di Parigi.
La pagina risultava raggiungibile giovedì pomeriggio, ma non il suo negozio online. La denuncia è stata presentata dalla stessa direzione di Charlie Hebdo.
Quest'ultimo aveva scatenato nei giorni scorsi la furia di Teheran, pubblicando i disegni premiati al termine di un concorso lanciato in dicembre con tema il leader supremo della Repubblica islamica. Ne sono giunti oltre 300. Fra i vincitori figura anche un 59enne disegnatore della provincia di Arezzo, per il quale le autorità italiane hanno deciso di aumentare il livello di sorveglianza.
Il concorso - iscrivendosi nel solco dell'irriverenza che caratterizza la testata sin dalla sua creazione nel 1970 - voleva manifestare il sostegno alle proteste scatenatesi dopo la morte della giovane curda Mahsa Amini in settembre.
Chiuso: l'Istituto francese di ricerca in Iran
La reazione iraniana si è concretizzata in particolare nella chiusura dell'Istituto francese di ricerca in Iran, dipendente dal Ministero degli affari esteri. Parigi afferma di non esserne ancora stata informata ufficialmente ma considera che, se confermata, sarebbe una ritorsione "deplorevole".

Notiziario 20.00 del 05.01.2023
Notiziario 05.01.2023, 21:12
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