Sembra allontanarsi in Thailandia una soluzione della crisi politica determinata dalla richiesta dell’opposizione di dimissioni della premier Yingluck Shinawatra, accusata di essere una marionetta del fratello Thaksin, in esilio dopo il colpo di stato del 2006.
All'indomani di scontri che hanno fatto martedì 5 morti e decine di feriti, centinaia di dimostranti si sono diretti verso il quartiere generale della Shinawatra, alla periferia di Bangkok dove si è rifugiata in seguito all’occupazione della sede governativa.
Gli oppositori minacciano di assaltare l’edificio, un complesso militare.
Uso della forza vietato al Governo
Gallery image - Bangkok, traballa rifugio della premier
La giustizia ha ordinato al Governo thailandese di non usare la forza contro chi manifesta pacificamente.
La decisione del Tribunale civile di Bangkok rischia di complicare il compito dell'Esecutivo guidato dalla contestata Yingluck Shinawatra, che da tre mesi si dibatte in una crisi che pare senza sbocchi e che pure s'è impegnato a non reprimere con la violenza la protesta popolare.
Finora però si è trattato di vane promesse, visto che gli scontri di questi giorni hanno avuto epiloghi cruenti. Il bilancio degli scontri di martedì, per esempio, parla di cinque morti.
ATS/AFP/mas/dg