In Francia si torna a parlare della vicenda degli stupri di Mazan: Gisèle Pelicot, ora 72enne, per anni era stata drogata dal marito e poi violentata da decine di uomini. L’anno scorso 51 uomini erano finiti sotto processo e sono stati condannati, uno di loro però ha deciso di presentare ricorso contro la sua condanna.

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Telegiornale 19.12.2024, 20:00
“Io non sono uno stupratore, questa accusa è troppo pesante per me”. È questa sostanzialmente la strategia di difesa dell’unico condannato del processo che ha scelto di fare appello. Il tribunale di primo grado lo aveva condannato a nove anni di prigione, dichiarandolo colpevole di avere stuprato Gisèle Pelicot mentre era priva di sensi con la complicità del marito della donna, Dominique Pelicot.
Il 44enne costruttore edile sostiene di essere innocente, di non essere stato altro che un burattino nelle mani proprio di Dominique Pelicot, che gli aveva assicurato che l’incontro sarebbe stato un gioco a tre consensuale. “Lui era suo marito. Io non avrei mai pensato che un uomo potesse fare una cosa del genere alla propria moglie”, ha dichiarato in primo grado l’imputato.
Un processo, quello di primo grado, che ha fatto diventare Gisèle Pelicot suo malgrado un’icona mondiale per il suo coraggio durante tutto il procedimento, durante il quale la donna ha dovuto affrontare il suo stesso marito e le decine di uomini che per anni l’hanno violentata mentre era narcotizzata. Da oggi inizia un nuovo calvario per Gisèle Pelicot, che però vuole andare fino in fondo per essere finalmente libera di voltare pagina.

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