Il Ministero degli Esteri ucraino ha denunciato venerdì sera quelli che ha definito attacchi russi contro sottostazioni elettriche fondamentali per l’alimentazione esterna delle centrali nucleari ucraine. La Russia ha condotto “attacchi mirati contro tali sottostazioni”, si legge in una dichiarazione diffusa in serata dal Ministero.
“Attacchi deliberati contro infrastrutture energetiche civili che incidono direttamente sul funzionamento sicuro degli impianti atomici portano i segni del terrorismo nucleare e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto.
Il Ministero ha fatto riferimento a una dichiarazione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) pubblicata giovedì, in cui si segnalano attività militari che hanno provocato danni a sottostazioni cruciali per la sicurezza nucleare in Ucraina.
La nota dell’AIEA ha riportato incidenti nei pressi di due centrali nucleari — Pivdennoukrainsk (situata nell’Oblast di Mykolaiv) e Khmelnytsky (a ovest) — che hanno causato la perdita di accesso a una linea elettrica esterna per ciascun impianto. Una terza centrale, quella di Rivne, ha dovuto ridurre la potenza di due dei suoi quattro reattori, aggiunge la dichiarazione.
I siti di Pivdennoukrainsk (tre reattori, 2’850 MW, nel sud) e di Rivne (quattro reattori, 2’657 MW, a ovest) sono il secondo e terzo più potenti in attività in Ucraina, anche se sommandoli non arrivano alla potenza erogata dalla centrale di Enerhodar occupata dai russi, capace di fornire 5’700 MW.
L’AIEA non ha indicato quale delle due parti possa essere responsabile degli incidenti, ma Russia e Ucraina si accusano regolarmente a vicenda di condurre attività militari che compromettono la sicurezza delle quattro centrali nucleari operative in Ucraina, in particolare quella di Zaporizhia situata nella località di Enerhodar. Le forze russe hanno appunto occupato quest’ultima— la centrale atomica più grande d’Europa, con ben sei reattori — nelle prime settimane dell’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022.
La dichiarazione dell’AIEA ha fatto riferimento agli sforzi in corso per ripristinare la seconda delle due linee elettriche esterne verso la centrale situata a Enerhodar, essenziale per mantenere il combustibile nucleare al fresco e prevenire il rischio di fusione, come fu il caso nell’86 a Chernobyl. Attualmente l’impianto gigantesco non sta generando energia. Entrambi i collegamenti esterni alla centrale di Zaporizhia sono rimasti interrotti per circa un mese tra settembre e ottobre, costringendo le autorità a fare affidamento su generatori a gasolio d’emergenza. Kiev e Mosca si sono poi accusate reciprocamente d’aver causato l’interruzione e ostacolato i tentativi di ripristino.
Zhukovsky (Oblast di Mosca) al buio, morti e feriti in Ucraina
I militari incaricati di pilotare i droni kamikaze ucraini sabato notte hanno distrutto le stazioni di distribuzione elettrica e le sottostazioni elettriche situate a Zhukovsky, provocando un blackout completo in tutta la città. E sempre sabato notte, nell’Oblast di Mosca, un oleodotto lungo 400 chilometri, in grado di trasportare annualmente 7,4 milioni di tonnellate di carburante alle forze armate russe, è stato messo fuori servizio dopo che agenti dei servizi ucraini hanno compiuto un attacco coordinato su tutte e tre le linee per benzina, gasolio e kerosene.
Le forze di difesa aerea del Cremlino hanno invece intercettato e distrutto 98 droni ucraini sulle regioni russe durante la notte. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca. Il dipartimento militare riferisce di aver colpito 45 droni sull’Oblast di Belgorod, dodici droni su quello di Samara, undici droni sulla regione di Mosca, di cui sei in volo verso Mosca. Altri dieci aerei senza pilota sono stati intercettati sulle regioni di Voronezh e Rostov, quattro droni sull’oblast di Tula, due droni ciascuna sulle regioni di Lipetsk e Ryazan e un drone ciascuna sugli oblast di Kursk e Kaluga.
Dal canto loro, i russi sabato mattina verso le 7.20 hanno scagliato un missile balistico (con una testata a grappolo) sulla città meridionale di Mykolaiv, uccidendo una persona. Lo ha riferito il governatore regionale Vitaliy Kim. È confermato che 15 persone sono rimaste ferite e tra queste figura pure un bambino. Un distributore di benzina e alcune auto sono state danneggiate.
Inoltre, venerdì sera la Russia ha attaccato la regione di Poltava, colpendo gli impianti di produzione del gas nel distretto, dove a seguito dell’attacco è scoppiato un incendio. Fortunatamente non si hanno notizie di vittime. In totale, i soldati del Cremlino hanno attaccato l’Ucraina con 223 droni d’attacco nella notte di sabato. I difensori ucraini ne hanno abbattuti o neutralizzati 206. Sono sfuggiti per certo 17 droni kamikaze, che hanno colpito sette località.
Voli sospesi per quasi due ore all’aeroporto di Berlino
La presenza di droni venerdì sera all’aeroporto di Berlino-Brandeburgo ha causato delle perturbazioni. I voli sono stati sospesi per quasi due ore, ha indicato un portavoce dell’aeroporto della capitale tedesca all’AFP.
I decolli e gli atterraggi sono stati interrotti tra le 20:08 e le 21:58. “Un gran numero di voli” è stato dirottato verso altre città tedesche, prima che il divieto dei voli notturni a Berlino fosse poi allentato per attenuare l’impatto sulle operazioni aeree.
“Supponiamo che il pericolo sia stato scongiurato per il momento”, ha dichiarato il portavoce. La polizia ha confermato di essere stata informata della presenza di un drone e di aver dispiegato sul posto un elicottero e una pattuglia. Quest’ultima è riuscita a vederlo, ma non ha potuto identificarne l’operatore.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/dialogo/Armasuisse-%E2%80%9CI-droni-sono-difficili-da-fermare%E2%80%9D--3198741.html1

Giorni difficili in Ucraina a causa dei droni
SEIDISERA 27.10.2025, 18:00
Contenuto audio







