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Condannato figlio di Gheddafi

La sentenza dei giudici di Tripoli: pena capitale - Medesimo destino per altre otto persone

  • 28.07.2015, 13:28
  • 07.06.2023, 11:08
Quando venne catturato su richiesta di un mandato internazionale

Quando venne catturato su richiesta di un mandato internazionale

  • reuters


Seif al Islam, figlio di Gheddafi, e altre otto persone vicine all’ex dittatore sono stati condannati a morte, attraverso la fucilazione, da un tribunale libico. Tra loro figurano pure l’ultimo premier dell’era del rais,
Baghdadi al-Mahmudi e il suo capo dei servizi segreti,
Abdallah Senussi. Tutti e nove sono stati giudicati a Tripoli, dove regna una coalizione di milizie in parte islamiche (il paese è diviso in due, due Governi e due Parlamenti più una multitudine di clan), per il ruolo che hanno svolto durante la repressione sanguinosa di quattro anni fa. Classe 1972, secondogenito, è stato arrestato il 19 novembre del 2011 nel sud del paese dove si trova tutt'ora. Non è mai stato consegnato alle "autorità" della capitale.

Dietro alle sbarre, colpevole di crimini contro l'umanità

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La condanna delle Nazioni Unite

Il processo non ha rispettato le leggi internazionali. Questo il commento dell’Alto commissariato dei diritti umani delle Nazioni Unite (ONU) sulla condanna a morte. "L’ONU è contrario alla pena capitale", ha dichiarato la portavoce Ravina Shamdasani, "il processo inoltre si è svolto in condizioni scorrette (…), i detenuti per esempio non hanno potuto parlare sempre con gli avvocati".

Sulla stessa linea si espresso il Governo di Tobruk, quello riconosciuto internazionalmente: “Il tribunale di Tripoli è illegittimo perché non si trova sotto il controllo dello Stato”.

Reuters/AlesS

Dal TG12.30:

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