Covid-19, l’inchiesta dell’OMS si chiude senza una risposta certa

Dopo tre anni e mezzo di indagini, il comitato di esperti (SAGO, il Gruppo consultivo scientifico per le origini di nuovi patogeni), incaricato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di fare luce sull’origine del Covid-19, non è riuscito a giungere a una conclusione definitiva. La trasmissione animale-uomo resta la spiegazione più probabile.

“Tutte le ipotesi devono restare sul tavolo”, ha dichiarato venerdì il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra, sottolineando ancora una volta la mancanza di collaborazione da parte della Cina, che non avrebbe fornito tutte le informazioni richieste. “L’OMS riconosce che la Cina ha condiviso alcune (...) informazioni, ma non tutte” quelle desiderate, ha aggiunto.

Secondo Marietje Venter, presidente del SAGO, il mercato di Wuhan ha giocato “un ruolo significativo”: oltre il 60% dei primi casi rilevati può essere collegato a quell’area. Lo scenario di un incidente di laboratorio “non ha potuto essere indagato a fondo” e quindi “non può essere escluso”, ha precisato, pur definendolo un’ipotesi “altamente speculativa” in assenza di prove concrete.

Alcune agenzie statunitensi, come l’FBI e il Dipartimento dell’Energia, sostengono a diversi livelli l’ipotesi di una fuga da laboratorio. Ciononostante, gran parte della comunità scientifica propende per una trasmissione naturale tramite un animale infetto, probabilmente attraverso un ospite intermedio.

Secondo l’OMS, chiarire le origini della pandemia è essenziale per prevenire crisi future e rappresenta un imperativo morale verso le vittime. Il Covid-19 ha causato circa 20 milioni di morti nel mondo, ha colpito duramente l’economia globale e, anche se la fase di emergenza è superata, il virus continua a circolare, mutare e provocare forme persistenti in milioni di persone.