“È andata come doveva andare”. Così si è espresso Guy Parmelin, intercettato dai corrispondenti della SSR mentre usciva dalla sede del Dipartimento del Commercio dopo aver incontrato Howard Lutnick, il segretario al Commercio degli Stati Uniti d’America.
Il capo del Dipartimento federale dell’economia era volato a Washington nella notte fra giovedì e venerdì per delle discussioni, a livello ministeriale, sui dazi all’importazione del 39%, imposti alla Svizzera dal presidente americano Donald Trump. La Svizzera avrebbe ora proposto agli USA un nuovo accordo: non si conoscono ufficialmente i dettagli della nuova offerta formulata dalla delegazione elvetica, ma si parla di maggiori investimenti svizzeri negli Stati Uniti, di un aumento degli acquisti di materiale bellico e - sul fronte energetico - dell’acquisto di gas naturale liquefatto.
Sono inoltre circolate voci sulla proposta di un’aliquota a scalare dal 39%, che si adegua finché la bilancia commerciale non sarà in pari (gli USA importano dalla Svizzera molto più di quanto non esportano, ndr), come pure dell’abbandono di un progetto di “digital tax”, una tassa contro i giganti del web. Ma questi, ha sottolineato durante il Telegiornale il nostro corrispondente dagli USA Massimiliano Herber, sono dettagli che rimbalzano dalla Svizzera.
Da parte della delegazione elvetica non ci sono state comunicazioni ufficiali: il portavoce di Parmelin ha detto ai corrispondenti della SSR che non verranno rilasciate dichiarazioni e così è stato, escluse quelle poche parole di circostanza dette prima di chiudersi in auto.
Il commento del corrispondente
Telegiornale 05.09.2025, 20:00
Howard Lutnick, il segretario al Commercio, è un po’ il Mister Dazi dell’amministrazione americana, lo stratega della guerra commerciale avviata dal presidente americano. Lutnick, aggiunge ancora il nostro corrispondente, è l’ideologo delle tariffe e stamattina a Bloomberg ha detto di non essere molto ottimista sull’esito dell’incontro, e di chiedersi: “Cosa un piccolo paese di 9 milioni di abitanti abbia mai da offrire agli USA. Un piccolo e ricco paese diventato ricco vendendoci farmaci a più non posso, facendo molto soldi con l’America,”.
Questa mancanza di ottimismo è data anche dal fatto che il faccia a faccia con Parmelin arriva il giorno dopo la pubblicazione dei dati sulle importazioni americane, aumentate a luglio, e che attestano una nuova crescita del deficit commerciale degli Stati Uniti con la Svizzera a 7,6 miliardi di dollari.

Dazi USA illegali?
Telegiornale 30.08.2025, 20:00